ANVGD_cover-post-no-img

Nel “ghetto” dei profughi la fabbrica dei campioni (La Stampa 14lug14)

 

Il primo fu Tony Giammarinaro, il capitano della Primavera del Torino che conquistò il cosiddetto «scudetto delle lacrime» dopo Superga. Poi, spiccano i fratelli Sattolo e, in particolare, quel Franco nato a Fiume, figlio della lattaia del quartiere, portiere di Sampdoria e Toro negli anni Settanta. Fino agli ultimi, i «giovani» (anche se ora hanno superato la sessantina) che chiudono la storia dei calciatori nati nei cortili del Villaggio dei Profughi di Santa Caterina. Livio Manzin, centrocampista di Bari e Lecce, e Giorgio Mastropasqua, libero di Juve, Atalanta, Lazio. Il «Villaggio» vive da mezzo secolo diviso da via Parenzo. Spina dorsale dei tre isolati di periferia sormontati dalle «case rosse». Mattoni, cemento e famiglie arrivate da paesi lontani. In gran parte, esuli fiumani, istriani e dalmati. Nel Dopoguerra, accantonati gli anni trascorsi nelle baracche, si trasferirono al confine tra Lucento e Vallette.

 

LEGGI L’ARTICOLO

http://www.lastampa.it/2014/07/14/cronaca/nel-ghetto-dei-profughi-la-fabbrica-dei-campioni-Jlyv5nv0kKm6Dr6wMeo4gK/pagina.html

 

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.