ANVGD_cover-post-no-img

Nikolic a Roma: «No allo scambio Kosovo-Ue» (Il Piccolo 10 ott)

Niente di nuovo sul fronte orientale. «La Serbia ha chiaramente affermato, come più volte ripetuto nello scorso decennio e come verrà ribadito anche in futuro, che non riconoscerà mai l’indipendenza del Kosovo». Parola del presidente serbo, Tomislav Nikolic, giunto ieri a Roma per un’attesa visita. In agenda, significativi incontri bilaterali con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e con il premier Monti. Una visita, la prima ufficiale in un Paese Ue, che ha avuto come meta proprio l’Italia per ringraziare Roma del «leale» sostegno che continua a fornire a Belgrado.

 

«Un gesto simbolico», lo ha definito Nikolic che, dopo l’incontro con Napolitano, ha dichiarato che l’ipotetica nuova condizione per l’ammissione di Belgrado nell’Ue – la “normalizzazione” dei rapporti con il Kosovo, interpretata in Serbia come un riconoscimento de facto -, non verrà neppure presa in considerazione. «Non può esserci imposta la decisione di privarci di una parte del territorio» nazionale come presupposto «per rimanere sulla strada dell’integrazione europea», ha precisato Nikolic. La Serbia, ha aggiunto tuttavia il presidente serbo, è aperta a discutere «di tutto, a livello europeo». Ma se l’unico e più serio ostacolo che si frappone tra Belgrado e Bruxelles è solo il Kosovo, col riconoscimento della sua indipendenza, questo impedimento è «così grande» da far pensare che nasconda un tacito disegno da parte di qualche potenza europea.

 

«Se ci pongono davanti un ostacolo del genere», una «conditio sine qua non» irricevibile dalla Serbia, «vuol dire che c’è qualche nazione che non vuole che noi entriamo nell’Ue», ha chiosato Nikolic. Nikolic, che tuttavia ha poi ricordato che la Serbia è disposta a partecipare a colloqui bilaterali al massimo livello istituzionale, su questioni più tecniche, con Priština. Da parte sua, il presidente Napolitano, parlando con la stampa dopo l’incontro con l’omologo serbo, ha fatto capire che non tutti, nell’Ue, sono favorevoli alla “linea dura” verso Belgrado, propugnata in primis da Berlino.

 

L’Ue, secondo Napolitano, «non ha una linea comune sufficientemente consolidata» riguardo al nodo del Kosovo. L’Italia, ha poi ricordato il presidente della Repubblica, «non è tra quei governi europei che pongono pregiudizialmente la richiesta del riconoscimento del Kosovo come prerequisito per il negoziato sull’adesione della Serbia all’Unione europea». Un negoziato che deve proseguire, anche con il sostegno del nostro Paese. «Siamo stati molto vicini alla Serbia nelle sue scelte e nei suoi sforzi» per avvicinarsi all’Ue. E «siamo convinti che tutto ciò fa parte della sola possibile politica di sviluppo pacifico dei Balcani occidentali», ha specificato Napolitano.

 

Una prospettiva, quella dell’avvicinamento di Belgrado al “club europeo” che, nell’Ue, tutti dovrebbero «seriamente» supportare, così che i negoziati abbiano uno sbocco positivo, ha chiarito l’inquilino del Quirinale. Negoziati il cui futuro sarà più chiaro domani, con la presentazione a Belgrado del rapporto della Commissione europea sui progressi della Serbia nel percorso d’integrazione. Un rapporto che, secondo i “rumors”, ribadirà la necessità di un miglioramento significativo delle relazioni con Pristina prima che a Belgrado venga concessa la data d’inizio delle trattative con Bruxelles per l’entrata nell’Unione.

 

Nel frattempo, mentre il treno dell’Europa, l’accelerato Belgrado-Bruxelles, sembra di nuovo rallentare, quello economico riprende all’opposto a correre. Dopo la comunicazione della prossima apertura di uno stabilimento di Geox a Vranje, nel sud del Paese, Nikoli„ ha potuto confermare che «gli investimenti italiani» e lo stato dei rapporti economici tra Italia e Serbia «sono molto solidi». E che ora, dopo Fiat e le tante altre grandi imprese sbarcate negli ultimi anni a Belgrado, anche nel campo energetico «siamo assolutamente aperti e disponibili a passare con l’Italia a una fase superiore».

 

Stefano Giantin

“Il Piccolo” 10 ottobre

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.