FIUME L’Unione italiana non rinuncia ad un’iniziativa che avrebbe dovuto andare in porto agli inizi di settembre di quest’anno, un progetto nato otto anni fa e che nel marzo scorso sembrava praticamente realizzato. Stiamo parlando dell’apertura di un asilo italiano a Zara. Agli inizi del mese in corso però si è avuta una cocente delusione. Non vi è stata l’inaugurazione dell’istituzione prescolastica in lingua italiana, che sarebbe stata la prima a 65 anni dalla chiusura di giardini d’infanzia e scuole elementari nella città dalmata. Nonostante l’accordo raggiunto a Zagabria sei mesi fa (all’incontro erano presenti i massimi esponenti dell’Ui e i rappresentanti del Ministero della scienza e istruzione e della municipalità dalmata) i primi di settembre l’asilo italiano non ha aperto i battenti. Per quale motivo? Il numero degli iscritti, soltanto 3, è risultato inferiore al minimo prescritto per l’apertura del giardino d’infanzia che è di 15 bambini. A causare quello che potrebbe essere considerato erroneamente come uno scarso interesse verso l’asilo, la decisione delle autorità locali e dell’istituzione prescolastica zaratina «Sunce» che hanno chiesto ai genitori di dimostrare la nazionalità italiana dei bambini. Quest’anno dunque è andata così. Pazienza.
Ma l’Ui non demorde e punta all’apertura dell’asilo italiano a Zara l’anno prossimo. Questo quanto ribadito nell’incontro avuto nella città dalmata tra Maurizio Tremul presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Rina Villani presidentessa della locale Comunità degli italiani e le massime autorità zaratine (sindaco, vicesindaco, assessore competente e capoufficio del sindaco). Sono stati colloqui protrattisi per poco più di un’ora e trascorsi all’insegna della cordialità, volti a trovare una soluzione al progetto tanto caro alla massima organizzazione della Comunità nazionale italiana di Croazia e Slovenia e a superare gli ostacoli fin qui incontrati.
L’Ui si è detta pronta a contribuire in modo non indifferente alla realizzazione dell’asilo italiano a Zara, sia per quanto riguarda l’acquisto della futura sede dell’istituzione prescolastica sia per ciò che concerne la copertura delle spese d’affitto e per provvedere all’acquisto degli arredi necessari. Fare, dunque, tutto il possibile pur di vedere realizzata un’importante iniziativa volta al mantenimento dell’identità e della cultura italiane nella città del maraschino. Dopo l’incontro avuto nei giorni scorsi ne seguirà un altro tra circa un mese, con rappresentanti della città, della locale Comunità degli italiani e dell’Ui che riprenderanno il dialogo per individuare i futuri passi da compiere onde poter aprire nel settembre 2010 un asilo italiano a Zara. (v.b.)