Quanti seminari per docenti ha organizzato negli ultimi anni il Miur, in positiva collaborazione con le assciazioni degli esuli giuliano-dalmati e con notevole successo, sulle tematiche del Confine orientale italiano?
Evidentemente però nel solenne palazzo umbertino di Viale Trastevere, come in tutti i ministeri romani, la destra non sa quello che fa la sinistra. Non in senso politico, ma letterale, cioè come comunicazione tra un piano e l’altro. E questo nel secolo della comunicazione!
Cos’è successo infatti? Che nelle mappe e nei documenti del Miur, diretti a reintrodurre l’insegnamento della Geografia, la Regione speciale italiana, sancita nella Costituzione della Repubblica, dal nome “Friuli Venezia Giulia”, non esiste più. Al suo posto c’è solo: “Friuli” (si veda “Il Piccolo” del 22 luglio scorso e ripreso dal sito www.anvgd.it). La “Venezia Giulia” è scomparsa!
Lapsus freudiano, in concomitanza con le celebrazioni della Grande Guerra, nelle quali la Venezia Giulia non si deve più nominare (si veda la Mostra al Vittoriano)? O semplice ignoranza o trascuratezza?
Non si sa. Resta il fatto che un ministero della Repubblica, preposto alla cultura e all’istruzione, ignora la geografia (di cui reintroduce l’insegnamento), la storia, la stessa Costituzione!
Sarebbe interessante sapere che cosa ne pensano nel Palazzo della Regione, a Trieste, divenuta ormai, per prassi metereologica, “capoluogo friulano”.
Lucio Toth
Presidente onorario Anvgd