Su iniziativa dei rappresentanti territoriali del Comitato 10 Febbraio è stata intitolata un’area verde di Cava de’ Tirreni (SA) ai Martiri delle Foibe ed il Consiglio Comunale di Sestu (CA) ha deliberato di fare altrettanto.
L’intitolazione del Giardino Martiri delle Foibe a Cava de’ Tirreni sabato scorso
Spiace, invece, segnalare che a Nettuno, in provincia di Roma, è stata divelta dal monumento ai Martiri delle Foibe recentemente inaugurato una targa con la citazione dantesca “sì com’a Pola presso del Carnaro ch’Italia chiude e suoi termini bagna”.
«Forse la rimozione è motivata dalla sinistra polemica politica – si legge in un comunicato diramato dal C10F – che contestava l’utilizzo della frase dantesca del IX canto dell’Inferno: “sì com’ a Pola, presso del Carnaro ch’Italia chiude e suoi termini bagna”. Polemica sterile, che paradossalmente avrebbe causato la “censura” del Sommo Poeta proprio nel 700° anniversario della morte.
Successivamente alla rimozione, il consigliere comunale Genesio D’Angeli ha presentato una denuncia penale per capire chi ha tolto la targa e con quale motivazione. Infatti, una volta deliberata l’apposizione, l’epigrafe non è più di proprietà personale di nessuno ma di tutta la città e, per rimuoverla, occorre una delibera, che non risulta esserci stata. Se fosse stato un atto unilaterale del Sindaco, sarebbe gravissimo, oltre che illegittimo».