«Sono felice. Si è aperto uno spiraglio importante. Possiamo ben sperare. Abbiamo imboccata la strada giusta». Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia di Trieste, si gode il successo diplomatico. La lettera del segretario di Stato di Lubiana non risolve nulla, ma ha aperto un varco nella legislazione di uno stato estero. Un merito che pochi altri presidente di Provincia possono vantare. Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza non ha difficoltà a riconoscere i meriti della collega. Ma subito precisa: «È per legge che lo devono fare. Non hanno alternative». E annuncia che anche il Comune di Trieste ha dato incarico a un avvocato di impugnare il regime delle vignette. Come precedente, ricorda Dipiazza, c’è l’impossibilità dell’amministrazione Illy di porre il pedaggio dopo il Lisert proprio a causa del trattato di Osimo. «E c’è il trattato di Osimo per noi c’è anche per loro. Non c’è scampo» spiega il primo cittadino di Trieste. La conseguenza è chiara: «A mio giudizio gli abitanti dell’ex Territorio Libero (zona A e zona B) non dovrebbero pagare la vignetta». Dipiazza si spinge addirittura oltre: «Probabilmente nessuno dovrebbe pagare la vignetta in questo territorio. La cosa migliore è spostare la vignetta oltre i confini dell’ex Zona B creando così una zona franca a livello di pedaggi». Altrimenti? «Il trattato va rispettato fino in fondo, altrimenti noi potremmo portare il Lisert fino in città» minaccia Dipiazza. Meno male che Osimo c’è, insomma. E, infatti, arriva subito la battuta: «È l’unica cosa su cui il trattato di Osimo ci torna buono. E vogliamo non rispettarlo?».
Il consigliere regionale Piero Camber (Pdl) aveva minacciato come ritorsione «una controvignetta confine-Lisert». E ora che si è aperto questo spiraglio («E’ molto positivo. Finalmente si apre un dialogo») rilancia la sua proposta: «Liberalizzare il traffico a tutti quelli che a suo tempo erano titolari del lasciapassare (le popolari «propusnice») su tutto la zona confinaria, da Trieste fino a Cividale».
L’assessore provinciale alle Infrastrutture, Vittorio Zollia, non nasconde la sua soddisfazione. «Hanno preso in considerazione le nostre obiezioni. È un passo importante, ora serve un tavolo tecnico per definire i termini dell’esenzione». E il consigliere provinciale Claudio Grizon (Pdl) si prende la sua parti di merito: «Sono stato il primo a sollevare la questione di Osimo in consiglio provinciale. E sono contento che la presidenza della Provincia abbia fatto proprie le mie sollecitazioni».