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Nuovi Atti del CRS di Rovigno (Voce del Popolo 24 mag)

ISOLA – Come ogni anno a primavera, la presentazione degli “Atti” del Centro di ricerche storiche di Rovigno è quell’appuntamento che contraddistingue il panorama culturale in senso lato della nostra Comunità Nazionale. Per l’illustrazione del volume XXXIX è stata scelta la cornice di palazzo Manzioli a Isola, magnifico edificio onusto di storia che un lungo e complesso restauro ha recuperato e quindi consegnato ai connazionali.

Dopo una piacevole recitazione proposta dal gruppo filodrammatico della Comunità “Dante Alighieri” di Isola, incentrata sulla storia della cittadina, sulle sue caratteristiche e sui mestieri dei suoi abitanti, si è entrati nel vivo della presentazione. Dopo i saluti di Amina Dudine, presidente del sodalizio, Silvio Delbello, presidente dell’Università Popolare di Trieste, ha esordito rammentando che le nuove tecnologie e la multimedialità hanno inesorabilmente portato non poche novità anche nell’editoria, gli e-book sono una di queste. Siffatti cambiamenti – sempre Delbello – possono portare ad un allontanamento dall’editoria tradizionale e di conseguenza a una perdita di familiarità con il lavoro, la cura e l’impegno esistenti nella realizzazione di un libro. In un momento in cui i mutamenti stanno investendo anche la cultura, il Centro di ricerche storiche di Rovigno, invece, continua a far uscire dai torchi opere cartacee, confidando nell’importanza di tramandare il sapere attraverso la pagina stampata, perciò ha evidenziato gli eccellenti risultati raggiunti proprio in quell’ambito.

Il prof. Giovanni Radossi, invece, nella sua allocuzione ha sottolineato la preoccupazione legittima per le sorti della Comunità Nazionale Italiana dopo i traumi degli ultimi sessant’anni e la continua minaccia dell’assimilazione. “Noi rimasti – afferma l’oratore – siamo la testimonianza vivente e patente del divenire del territorio d’insediamento storico”. Nel prosieguo ha ricordato ancora l’operato del Centro e cui contributi scientifici pubblicati rappresentano la riconferma che la nostra area è stata luogo di incontro e di conflitto, di esilio e di approdo, in cui l’identità di ogni individuo è un atto di volontà.

Diego Redivo dell’Università di Udine ha proposto in rassegna gli argomenti presenti negli “Atti”, evidenziando non poco apprezzamento verso tutti gli autori, che hanno prodotto contributi seguendo un metodo storiografico positivistico, pubblicando le fonti anziché basarsi su un approccio interpretativo e di conseguenza alquanto opinabile. Le pagine del tomo, sulla scia di quanto fatto nel corso dei decenni, propongono, infatti, una copiosa raccolta di carte d’archivio, attraverso le quali emergono le radici del territorio. Nell’intervento lo storico ha rimarcato ancora che dai saggi si evince chiaramente una storia che è il risultato di un incontro e di una confluenza delle varie anime che popolano la penisola, e non, invece, il frutto di tre presenze nazionali distinte poste alla periferia delle rispettive nazioni d’appartenenza.

Maurizio Tremul, giunto successivamente in quanto impegnato a Duino alla “Giornata mondiale della Diversità culturale per il Dialogo e lo Sviluppo”, ha portato i saluti dell’Unione Italiana e della Giunta Esecutiva evidenziando l’amore e la passione che muovono il Centro nello studio della storia e nel presentarcela. Senza l’istituzione rovignese – ha detto Tremul – difficilmente potremmo immaginare la nostra Comunità Nazionale Italiana. Il XXXIX volume degli “Atti”., di complessive 742 pagine, offre una miscellanea di argomenti e questioni prettamente legati alle terre Altoadriatiche delle varie età storiche.

Kristjan Knez

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