“Italia e Slovenia, due paesi uniti da profondi rapporti di amicizia e collaborazione e da un futuro di prosperità condivisa nella comune casa europea.” Sono state queste le parole che il 4 marzo hanno accompagnato l’insediamento ufficiale a Lubiana dell’ambasciatore Cavagna, che ha ricevuto questa mattina la lettera di credenziali da Pirc Musar in un incontro che ha definito molto bello caratterizzato da parole di grande amicizia: “Sono molto lieto di poter iniziare il mio mandato in questo modo. Tra l’altro ho ringraziato perché è stata una cortesia e un gesto di grande attenzione nei confronti dell’Italia di presentare le mie credenziali appena 8 giorni dopo il mio arrivo. Mi sembra che da entrambe le parti ci sia grande voglia di collaborare con fiducia reciproca, in una situazione in cui le relazioni bilaterali sono già eccellenti sotto tantissimi aspetti. Ho detto alla Presidente Pirc Musar che il mio impegno sarà quello di renderle ancora migliori e ancora più strette.“
Oltre al capo di gabinetto di Pirc Musar, all’incontro hanno partecipato anche funzionari del ministero degli Esteri di Lubiana responsabili per i rapporti con l’Italia. Nell’incontro si è parlato di Balcani occidentali, anche in vista dell’incontro la presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ma anche di minoranze, un tema che Cavagna intende affrontare quanto prima anche con una missione sul Litorale: “Sicuramente verrò a Capodistria, appena possibile, e verrò più volte e sarò ben lieto di farlo. Il tema delle rispettive minoranze è stato affrontato, ed è stato sollevato dapprima dalla presidente Pirc Musar, e devo dire che la sua lettura è molto bella e coincide con la mia, con la nostra, e cioè che le minoranze nazionali sono un rispettivo fattore di arricchimento, per entrambi i nostri paesi sono minoranze che apportano cultura, civiltà e radicamento, e collaborano già con noi e tra loro. E il nostro obiettivo è anche di migliorare questo legame ancora di più questo legame che è già molto forte e che aiuta i nostri paesi ad essere ancora più uniti“.
Ricordiamo che Giuseppe Cavagna, in diplomazia dal 1993, ha lavorato nelle sedi di Kiev, de L’Aja, di Varsavia e Strasburgo, per poi ricoprire la carica di capo dell’Unità per l’Adriatico e i Balcani dal 2016 al 2019.
Valerio Fabbri
Fonte: Radio Capodistria – 13/03/2024