L'eurodeputato Roberto Fiore come Papa Ratzinger? Difficile. Ma a Padova la proposta della Destra Universitaria ha scatenato una bagarre simile tutta da risolvere. “Inviteremo l’onorevole Fiore a parlare all’Università di Padova sulle Foibe. Siamo certi che i democratici antifascisti si faranno sentire a suon di minacce. Ma ci auguriamo che l’ateneo tenga un comportamento più equidistante e degno e non si faccia intimidire, come successo alla Sapienza di Roma, da deliranti pressioni di certi intolleranti e saputelli compagni”. Gli studenti di Padova si rifanno all’episodio romano, dove – affermano – “è stato negato un convegno sulle Foibe in precedenza concesso dal Preside di Lettere, Pescosolido. A revocarlo è stato il Prorettore Frati, per via delle pressioni di studenti di sinistra”. “E’ evidente la grave ingiustizia che è stata compiuta”.
Insomma Padova per lavare le ingiustizie romane. E l’Università concepita come luogo di scontro più che di confronto“. A Roma – dice Anna Lami, studentessa di Scienze Politiche – è stata compiuta una grave ingiustizia. Ma nella nostra città andrà diversamente”. Fiore ci va cauto: “Forza Nuova vanta a Padova una presenza storica e se mi chiameranno non mi tirerò indietro”. Contrattacca Omid Firouzi, del Collettivo di Scienze Politiche, che, invece, ha le idee più chiare: “Fiore non terrà alcun convegno – dice – lo impediremo con tutte le nostre forze, occupando le aule e bloccando, se necessario, lezioni ed esami”. E l’aria pesante la misura anche il rettore Vincenzo Milanesi che, per ora, dice di non aver ricevuto richieste ufficiali e quindi perchè fasciarsi la testa prima degli eventi? Del resto gli studenti sono talmente pochi che finiranno per gratificarsi con qualche battibecco sui giornali e qualche video su You tube.