(IRIS) – ROMA, 9 DIC – Nel corso dell'incontro 'Osservatorio Alto Adriatico', gli esperti hanno sviluppato una prima analisi degli effetti dei disastrosi fenomeni meteomarini degli ultimi giorni e hanno sottolineato come, ''anche in seguito al cambiamento climatico e alla presenza di organismi origine esotica nei mari si possano ipotizzare nuove situazioni di rischio ambientale, che richiedono interventi mirati di gestione e salvaguardia, oltre all'attivazione di un efficace sistema di previsioni oceanografiche''. L'Osservatorio è costituito da Agenzie per l'Ambiente del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Ismar – CNR, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimental di Trieste, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Istituto di scienze marine ''Rudjer Boskovic'' di Rovigno, isituto di Biologia del Mare di Pirano. L'azione di coordinamento e parternariato delle unità costituenti l'Osservatorio è stata particolarmente apprezzata in sede di Euroregione Adriatica, in quanto ''ha permesso di delineare un progetto strategico di rilevante importanza per l'intero bacino denominato ''Image'' (Integrate Management and Sustainable Governance of the marine and coastal Environment in the Adriatic Region), che sarà sottoposto nelle prossime settimane al Comitato di Sorveglianza del Programma Comunitario ''IPA Adriatico''.