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”Pacificazione sulla strada giusta” (Il Piccolo 28 mar)

GORIZIA. «Un’apertura importante che, sono certo, tutta la città ha accolto con grande favore». L’assessore comunale Dario Baresi non ha dubbi: le parole pronunciate giovedì sera da Livio Semolic, presidente dell'Unione economico-culturale slovena di Gorizia, con le quali veniva sottolineato come la comunità slovena «avesse sbagliato a ignorare la tragedia degli esuli giuliano-dalmati», hanno lasciato il segno. La prova è arrivata ieri, nel corso della consueta cerimonia a ricordo dei pacifici moti del 26 e del 27 marzo 1946, quando i goriziani fecero sentire la loro voce per scongiurare una possibile annessione della città alla Jugoslavia di Tito. «La strada imboccata da Semolic e Ziberna (l’altro protagonista dell’incontro di giovedì sera, ndr) è quella giusta e mi auguro davvero che possa essere percorsa fino in fondo – ha aggiunto Baresi, chiamato a rappresentare l’amministrazione comunale in assenza del sindaco Romoli -. In questo particolare e non semplice momento che ci troviamo a vivere, il superamento delle divisioni è un passaggio fondamentale per la nostra comunità e tutti noi siamo chiamati a dare un contributo».
Alla commemorazione, fra gli altri, è intervenuto anche il vicepresidente della Lega nazionale, Luca Urizio, che ha ribadito «l’importanza di tenere vivo il ricordo di quella stagione tragica che Gorizia visse all’indomani della fine della guerra». Una testimonianza su cosa accadde in quei primi giorni di primavera di 63 anni fa, poi, l’ha portata Guido Mondolfo. Questi, ha posto l’accento sul «ruolo giocato in quei momenti dall’Associazione giovanile italiana e da tutti quei cittadini che spontaneamente scesero in piazza, manifestando e sventolando il tricolore».
Numerosa, come da tradizione, la partecipazione dei rappresentanti della associazioni combattentistiche e d’arma.(n.c.)

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