La mattina di domenica 26 agosto è stato inaugurato a Pagnacco (Udine) un monumento ai “Martiri delle Foibe” nell’omonimo piazzale. La scultura, voluta dall’esule polese Sara Harzarich Pesle, ivi residente, nostra socia e nipote del Maresciallo dei Vigili del Fuoco di Pola Arnaldo Harzarich, è stata realizzata con il parziale sostegno finanziario del Comune di Pagnacco, donazioni e prestazioni d’opera gratuite di privati cittadini e la collaborazione burocratica del Libero Comune di Pola in Esilio. Per il mancato accoglimento di un nostro progetto da parte della Regione FVG è, invece, venuto meno il nostro contributo finanziario anche perché la signora Harzarich ha declinato la nostra, a questo punto modesta, offerta di contribuzione, facendosi personalmente carico di talune spese vive per non sottrarre fondi all’Associazione. A Sara va, pertanto, rivolto un duplice ringraziamento: per l’assai meritoria iniziativa e per la sua generosità.
Alla cerimonia hanno presenziato i labari dei Comuni di Pagnacco e Tavagnacco, dell’LCPE, del Comitato provinciale udinese dell’ANVGD, dell’ANA, dell’Associazione Nazionale Artiglieri e dell’Associazione Friulana Donatori di Sangue.
Il sindaco di Pagnacco Gianni Ciani ha spiegato che il monumento serve a ricordare alle nuove generazioni quanti sono stati infoibati per i loro ideali o per altri motivi. L’amministrazione ritiene peraltro doveroso commemorare anche tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la democrazia e la libertà; in tal senso ha promosso l’erezione di un monumento al più giovane partigiano italiano voluto dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Per tale motivo una rappresentante dell’ANPI di Udine ha partecipato alla cerimonia.
Il gen. Silvio Mazzaroli, in rappresentanza delle Associazioni degli Esuli, ha ringraziato gli Alpini per aver ospitato l’iniziativa nell’ambito della festa del loro patrono san Maurizio, il sindaco e l’amministrazione comunale per aver appoggiato sia il posizionamento dell’opera sia l’intitolazione del piazzale ai Martiri delle Foibe, i Vigili del Fuoco, presenti con una squadra, e Sara Harzarich Pesle. «Noi Esuli – ha detto – abbiamo compiuto una scelta non ideologica, ma di libertà, di italianità e di fede. Oggi l’Italia è piena di piazze dedicate ai Martiri delle Foibe e la nostra vicenda è maggiormente conosciuta, ma non è ancora facile parlarne perché a ogni nostra manifestazione segue una contro-manifestazione di chi vuole giustificare o negare le ingiustizie perpetrate contro di noi». Mazzaroli ha quindi rievocato il Maresciallo Arnaldo Harzarich, capo squadra del 41° Corpo dei Vigili del Fuoco di Pola che dall’ottobre 1943 al febbraio 1945 coordinò in Istria la riesumazione dei resti mortali di 250 infoibati (204 dei quali identificati), malgrado le minacce e gli attentati dei partigiani titoisti che avevano posto una taglia sulla sua testa. Per garantirne l’incolumità, nel febbraio 1945 i suoi superiori lo trasferirono prima a Capodistria e poi a Trieste, dove rimase nascosto durante i 40 giorni di occupazione jugoslava perché ricercato. Nel giugno, convocato dagli Alleati, stese una relazione sui ritrovamenti effettuati nelle foibe istriane. Mentre però gli Alleati lo ammirarono e rispettarono, gli italiani non vollero riassumerlo in servizio a causa di alcune delazioni infamanti. «Soprattutto grazie al lavoro di Harzarich – ha aggiunto Mazzaroli – parecchio si sa delle foibe del 1943, molto poco invece di quelle del 1945».
Livio Pesle, esule da Pisino, marito di Sara Harzarich e nostro socio, ha reso merito allo scultore udinese Renato Piccilli e al coraggio dei Vigili del Fuoco polesi, ricordando come dal maggio 1945 non vi furono più recuperi delle vittime, visto che i territori dell’Adriatico orientale erano diventati jugoslavi: quelle vittime furono sepolte sotto una coltre di silenzio e omertà con la complicità del PCI.
Il vice-presidente dell’associazione “Il grembiule” ha auspicato che la vicinanza del monumento alla scuola media statale stimoli gli insegnanti a parlarne. Si è quindi proceduto alla scopertura dell’opera, realizzata in ferro battuto su un masso di pietra posto sopra un basamento in acciottolato. Tre le targhe apposte. Quella posizionata sul davanti recita:
«Ai nostri fratelli giuliani, istriani, fiumani e dalmati morti nelle foibe e nel mare per testimoniare l’italianità delle loro terre – Il Comune di Pagnacco – Agosto 2012». Quella posizionata su un lato riporta la scritta: «Agli eroici Vigili del Fuoco del 41° Corpo di Pola: maresciallo Arnaldo Harzarich capo squadra ed ai suoi valorosi commilitoni per la loro pietosa opera di recupero, a rischio della vita, delle vittime delle foibe per una loro cristiana sepoltura – La nipote Sara Harzarich Pesle – Agosto 2012».
La terza targa, posta sul retro, ricorda infine che il masso è stato donato dai familiari di Costantino Tonutti. Sara Harzarich Pesle ha letto la Preghiera per gli Infoibati di mons. Antonio Santin. Poi una giovane critica d’arte ha spiegato il senso della scultura, che nella parte inferiore ha la forma di un inghiottitoio, nella parte mediana presenta delle mani rivolte verso l’alto a cercare aiuto, tre aste appuntite e alcuni elementi vegetali, e nella parte superiore una croce. Infine il parroco di Pagnacco ha benedetto il monumento e tutti i presenti. Fra questi i consiglieri dell’LCPE Maria Rita Cosliani, Roberto Giorgini, Silvio Mazzaroli e Paolo Radivo, nonché diversi soci, il presidente della Famiglia Dignanese Luigi Donorà, il presidente della Famia Ruvignisa Francesco Zuliani e il presidente del comitato provinciale udinese dell’ANVGD Silvio Cattalini. In precedenza avevano assistito alla Messa celebrata dal parroco nella chiesa del paese e poi si erano aggregati al corteo che ha raggiunto il colle di San Maurizio con in testa il complesso bandistico di Fagagna. Al termine l’ANA di Pagnacco ha offerto un “rancio alpino”.
Paolo Radivo
“L’Arena di Pola” 28 agosto 2012