La storia di Paolo Curto è travolgente, una di quelle che si trovano solo nei personaggi d’avventura.
Paolo nasce a Pola il 9 marzo del 1941 e da giovanissimo è costretto all’esodo con le sua famiglia. Dapprima a Venezia e qualche anno più tardi a Fertilia.
Fertilia per Paolo è stato un trampolino dal quale tuffarsi in un mondo di avventure che lo ha portato in ogni angolo del mondo, in un’epoca in cui i collegamenti non erano certamente quelli di oggi.
Le prime esperienze con la subacquea sono nate proprio sotto il Leone di San Marco a Fertilia (“nei canali di Venezia sarebbe stato impossibile” ama dire scherzando), e con esse le prime foto subacquee agli squali che si ammagliavano alle reti di Toni Massarotto, pescatore istriano, che lo portarono ad una carriera strepitosa da fotografo subacqueo e di moda.
Fotografo subacqueo di fama internazionale. Il primo a fotografare sott’acqua capodogli, trichechi ed orsi polari.
Nel 2012 è stato persino insignito del prestigioso premio internazionale “Tridente d’Oro”, per la sua attività di fotografo subacqueo ed in particolare per le attività artistiche e di divulgazione portate avanti nello svolgimento della sua attività.
Le sue foto sono apparse in molte fra le più autorevoli riviste internazionali, fra le quali National Geographic, American Photographer, Play Boy, Penthouse, National Enquirer, Stern, Quick, Bunte Illustrierte, Paris Match, Photo, nonché nelle più importanti riviste italiane.
Curto è anche pittore di ambientazioni marine ed ha fatto mostre personali a Roma, Milano, Antibes, Marsiglia, Lugano e Miami. Alcune sue opere figurano un museo in Florida.
Nella scheda dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee, che attribuisce il prestigioso “Tridente d’Oro”, leggiamo che: Paolo Curto, ha iniziato a collaborare con la famosa rivista subacquea Mondo Sommerso verso la metà degli anni sessanta. Da allora ha cominciato a girare nei posti più sperduti del pianeta. Essendo allora i collegamenti scarsi e complicati, i suoi viaggi duravano mesi o anche più di un anno, con imbarchi su golette o baleniere giapponesi. Ha “scoperto” fra l’altro l’isola di Rurutu, dove vanno a partorire le balene megattere che oggi tutti vanno a fotografare. Trovandosi nel marzo 1971 sul volo inaugurale della Lan Chile, è stato il primo italiano a realizzare un servizio sull’Isola di Pasqua.
Si è immerso così in tutti gli oceani ma anche sulle Ande peruviane insieme a Yacques Mayol, a 4500 metri di altezza.
Lavorando con Bruno Vailati ha avuto l’occasione di riprendere per primo i capodogli sott’acqua, nonché nuotare con gli orsi polari e i trichechi. Sempre con lo stesso team ha realizzato un documentario sulle rovine subacquee del Faro di Alessandria, 11 anni prima che una spedizione francese annunciasse l’eccezionale ritrovamento.
Recentemente ha scritto “I Portali del Tempo” il suo primo romanzo d’avventure.
Per noi Paolo è prima di tutto un grande amico, un mito della nostra infanzia, ed un testimone lucidissimo ed appassionato di una Fertilia ormai perduta.
Ecco perché abbiamo voluto consegnare a lui il simbolo di FERTILIAE DOMUS OMNIUM.
Fonte: Ecomuseo Egea – 10/01/2023