Al Senato è passato l'articolo della Finanziaria che condanna gli Esuli nei confronti della perequazione INPS. La scusa è che il testo originario della Finanziaria è stato blindato e non sono passati neanche gli emendamenti del Governo stesso.
Non solo quindi viene confermato il totale disinteresse del Governo per i problemi degli Esuli giuliano-dalmati e delle loro famiglie, ma vengono smentiti anche i più recenti impegni degli uffici responsabili della Presidenza del Consiglio per cancellare l’infame secondo comma dell’art. 61, che toglie ai vecchi Esuli i diritti in materia previdenziale INPS riconosciuti dalle sentenze della Cassazione.
Vane sono quindi tutte le vittorie riportare dagli Esuli nelle aule dei tribunali, della Cassazione, del Consiglio di Stato, che riconoscono i loro diritti. Il Governo trova sempre il modo di fregarli cambiando le leggi e dimostrando un superficiale atteggiamento di irresponsabilità civile e politica.
Le solenni proclamazioni di sensibilità sociali non valgono per gli Esuli giuliano-dalmati, e tanto per cambiare devono pagare loro il marasma politico di queste settimane.
“Sono convinto – afferma Renzo Codarin, Presidente della Federazione degli Esuli – che sarà necessario muovere immediatamente a tutti i livelli, dal Presidente della Repubblica alle autorità locali, una reazione che convinca le forze politiche a non avallare nuove ingiustizie, tanto più gravi quanto più il Paese negli ultimi anni ha preso coscienza del rilievo che ha la questione dell’Esodo”.
Per diventare legge, la Finanziaria dovrà passare ora alla Camera.