Le celebrazioni istituzionali del Comune di Trieste per i 70 anni del ritorno dell’amministrazione italiana nel capoluogo giuliano per effetto del Memorandum di Londra del 5 ottobre 1954 sono iniziate la mattina di sabato 26 ottobre in piazza dell’Unità d’Italia.
Alla presenza dei Labari, dei Gonfaloni, delle Forze armate, delle Forze dell’ordine, delle Autorità politiche, civili e religiose, hanno portato indirizzi di saluto il sindaco Roberto Dipiazza, il rappresentante della Giunta regionale Fabio Scoccimarro e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Era stata data pubblica lettura del messaggio augurale fatto pervenire dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ed era quindi intervenuto il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Sempre in mattinata erano seguiti l’alzabandiera e il sorvolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale “Frecce Tricolori”.
Presenti le massime Autorità cittadine, le Forze Armate e dell’Ordine, i Labari delle associazioni combattentistiche, nel primo pomeriggio nella Sala del Consiglio Comunale si è svolto il concerto della Fanfara della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, diretto dal sergente maggiore Cosimo Taurisano. Il concerto è stato preceduto dagli indirizzi di saluto del sindaco Roberto Dipiazza, del presidente del Consiglio Comunale Francesco Panteca, del presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini nonché dalla testimonianza storica del signor Franco Isola, primo soldato italiano a entrare a Trieste il 26 ottobre 1954.
Al contempo dal Sacrario Militare di Redipuglia è partita la Rievocazione storica della Staffetta Roma-Trieste 2004-2024, a cura dell’A.S.D. Gruppo Sportivo San Giacomo in co-organizzazione con il Comune di Trieste. La Staffetta Roma-Trieste si era svolta vent’anni fa in occasione del cinquantennale della ricorrenza della seconda redenzione di Trieste: oggi gli atleti ne hanno ripercorso l’ultimo tratto dal Sacrario Militare di Redipuglia a Trieste.
Il percorso della Staffetta è stato scortato da pattuglie delle Forze Armate, dell’Ordine, della Polizia Locale e accompagnato dalla Fanfara dell’Associazione nazionale bersaglieri sezione “San Donà di Piave”. Dopo la deposizione di una corona sul Sacrario nel primo pomeriggio, gli atleti sono proseguiti facendo tappa ai monumenti patriottici nei Comuni di Monfalcone e Duino Aurisina. Sono poi sfilati con l’ampio Tricolore dalla stazione centrale di Trieste lungo le Rive cittadine.
Sul segmento delle Rive cittadine antistante piazza dell’Unità d’Italia, in prossimità del Molo Audace (dove c’è il monumento che ricorda lo sbarco dei bersaglieri il 3 novembre 1918), alla presenza del sindaco Roberto Dipiazza e del rappresentante della Giunta regionale Pierpaolo Roberti, è stato acceso il Tripode ed è stata deposta una corona ai caduti.
Dopo l’ingresso trionfale del Tricolore in piazza dell’Unità d’Italia, si è svolta la cerimonia ufficiale di ammainabandiera alla presenza delle Autorità cittadine e territoriali; dei Gonfaloni delle Città di Trieste, Muggia e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; di un composito schieramento delle Forze Armate e dell’Ordine. Le musiche della cerimonia di ammainabandiera sono state curate dalla Fanfara della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”. Conclusa la cerimonia, la Fanfara dei Bersaglieri “San Donà di Piave” in piazza ha dedicato un’esibizione musicale alla cittadinanza.
Fonte: Comune di Trieste – 26/10/2024
Erano presenti alle cerimonie il Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Renzo Codarin assieme all’Esecutivo Nazionale e ad alcuni Consiglieri nazionali, ma molto significativa è stata la presenza dei 50 docenti provenienti da tutta Italia ed impegnati nel XV Seminario nazionale di formazione sulla storia della frontiera adriatica presso M9 – Museo del ‘900 di Mestre e venuti a Trieste un uscita didattica per visitare luoghi simbolo come la Foiba di Basovizza e Magazzino 26 (allestimento museale del celebre Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste).
È stata anche visitata al Museo della Cultura Istriano-fiumano-dalmata la mostra “1954 Trieste è italiana, la Zona B è perduta” ed in serata c’è stato al Politeama Rossetti lo spettacolo “Trieste 1954” di e con Simone Cristicchi (regia Paolo Valerio).
Ampio risalto a questa intensa giornata è stato dato dalle testate cartacee ed online locali e dal quotidiano triestino Il Piccolo in particolare, mentre sulla carta stampata nazionale solamente Libero ha riportato un resoconto delle manifestazioni a firma di Pietro Senaldi, soffermandosi soprattutto con toni polemici sull’assenza dei rappresentanti del PD e della sinistra italiana; da sinistra il Manifesto stigmatizzava invece la presenza di molti rappresentanti istituzionali ex missini trattando con sufficienza le cerimonie ed il Fatto Quotidiano ha enfatizzato solamente alcuni eventi collaterali.
Rassegna a cura di Lorenzo Salimbeni