Il 21 febbraio scorso il Consiglio regionale delle Marche ha svolto una seduta aperta dedicato alla celebrazione del Giorno del Ricordo: tra gli intervenuti il Vice Presidente del Comitato provinciale di Ancona dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Giuliano Piccini (a partire dal minuto 55:00 del video alla fine dell’articolo).
“Ricordiamo oggi una pagina drammatica della nostra storia, una tragedia nazionale che per troppi anni è stata rimossa dalla memoria collettiva, relegata sotto il peso dell’indifferenza e, in alcuni casi, persino negata. Non ha ancora compiuto venti anni infatti la legge che istituisce il Giorno del Ricordo, approvata nel 2004 al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Ogni anno dunque contribuiamo alla costruzione di una consapevolezza collettiva e di un costruttivo dialogo sul dramma che si è consumato contro le popolazioni italiane, decine e decine di migliaia di nostri concittadini. Una memoria condivisa che sia alla base di una riconciliazione senza ideologie e senza bandiere, affinché mai più accadano violenze nei confronti del genere umano. In queste occasioni ribadiamo sempre, e con forza, il valore universale della memoria, imprescindibile e irrinunciabile affinché i fatti drammatici del passato siano da monito per il futuro. Soprattutto in questo momento storico, nel quale riviviamo alle porte dell’Europa un conflitto che mai avremmo più voluto o immaginato potesse verificarsi. Il prossimo venerdì, 24 febbraio, ricorrerà infatti un anno dall’invasione russa nel territorio ucraino, e l’inizio della brutale escalation di cui ad oggi non vediamo ancora la fine. Soprusi, prepotenze, crimini e ingiustizie, cui l’unica alternativa resta l’esercizio dei valori fondanti della nostra democrazia, da perseguire giorno dopo giorno. La pace, la libertà, la giustizia, la tolleranza, la solidarietà, la tutela della dignità di ogni singola persona, la civiltà della convivenza, del dialogo e del rispetto. La vicinanza tra la ricorrenza del Giorno del Ricordo e della Giornata della Memoria agevola la comprensione del senso universale di questi principi, valori che sono alla base del nostro impegno istituzionale. Affinché le nostre parole, le preziose testimonianze, la comprensione storica e la condanna di ogni forma di violenza e di totalitarismo, rifuggano per sempre ogni tentativo di mistificazione, e perseguano un confronto reale e una duratura pacificazione su temi che devono costituire il patrimonio comune di tutti”.
Questo l’intervento del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli martedì 21 febbraio in Consiglio regionale. L’assemblea, nella consueta seduta del martedì, ha infatti celebrato il “Giorno del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre nel secondo dopoguerra con interventi e testimonianze alla presenza degli alunni delle scuole.
Rivolgendosi ai giovani studenti Acquaroli ha aggiunto: ”Saluto e ringrazio tutti gli intervenuti e rivolgo il mio pensiero agli studenti qui presenti oggi, che con la loro partecipazione e il loro contributo riescono ad arricchire tutte le occasioni di commemorazione e riflessione come quella odierna”.