ROVIGNO – Si è tenuta ieri preso il centro multimediale di Rovigno la conferenza di chiusura del progetto di partnership “Adri.EuR.O.P”. che ha come obiettivo il sostegno, a livello operativo, del processo politico in atto verso la costituzione istituzionale dell’Euroregione Adriatica (EA), creata con l’intento di promuovere lo sviluppo coordinato ed integrato nei territori dell’area adriatica. L'Euroregione Adriatica è stata formata il 30 giugno 2006 grazie al sostegno di uno fondatori principali, il presidente della Regione istriana Ivan Jakovčić, che attualmente detiene il ruolo di presidente dell’Euroregione. L'associazione è costituita da enti territoriali di livello Statale e Regionale, tra cui tutte le regioni italiane affacciate sull’Adriatico, dal Friuli Venezia Giulia, al Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia; quindi, vi trovano posto Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Albania, e varie istituzioni nazionali ed internazionali a cui recentemente si sono unite la Slovenia e la Grecia con l’Isola di Corfù, allargando l’intesa fino al Mar Ionio.
Oriano Otačan, rappresentante della Regione istriana nel consiglio dell’Euroregione ha spiegato che le attività principali che saranno attuate in modo integrato da tutti i partner riguardano il sostegno al coordinamento del lavoro tra i soggetti transfrontalieri coinvolti, le relazioni con organismi ed istituzioni internazionali europee, la creazione di strutture di servizio tecnico amministrative e l’ instaurazione e lo sviluppo dei rapporti reciproci fra gli abitanti e le istituzioni di questo territorio.
Il saluto del sindaco Giovanni Sponza
La conferenza è continuata con la relazione di Fausta Corda, rappresentante della Commissione Europea che ha fornito informazioni sulle opportunità dei fondi europei per il periodo 2007-2013. Il sindaco di Rovigno Giovanni Sponza ha ringraziato tutti i presenti per aver scelto la Città di Rovigno come metà finale dei lavori, ricordando che la popolazione rovignese conta circa 14 mila abitanti di cui l’11 per cento appartiene alla minoranza italiana autoctona, nei confronti della quale è sempre stata praticata una discriminazione positiva per l’importante ruolo storico e culturale che questa minoranza ha avuto per la Città.
Giovanna Andreola, dell’Autorità di Gestione del Nuovo Programma di Prossimità Adriatico con sede in Abruzzo ha presentato il nuovo programma IPA Adriatico con il quale saranno finanziati i progetti riguardanti l’Euroregione e servono a finanziare gli stati candidati all’entrata nell’Unione Europea. Le componenti dell’IPA si fondono sulla cooperazione transfrontaliera, sullo sviluppo regionale, rurale e delle risorse umane e il sostegno alla transizione e allo sviluppo delle istituzioni. Il bugdet fino al 2013 è di ben 290 milioni di euro e viene gestito direttamente dalla autorità di gestione con sede in Abruzzo. I progetti devono comprendere beneficiari di almeno uno stato membro dell’U.E. e di uno stato candidato e non devono favorire l’esportazione. Il programma comprende progetti ordinari di tipo bottom up , dove sono le regioni e i nuclei amministrativi locali a presentare i programmi e progetti strategici.
Patrimonio culturale veneto in Istria e Dalmazia
Diego Vecchiato, rappresentate della Regione Veneto, ha invece esposto i risultati della legge regionale sugli “Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell’Istria e nella Dalmazia” che in 14 anni hanno portato degli ottimi risultati con più di 350 interventi , 116 pubblicazioni, 90 restauri e 11 gemellaggi siglati tra città del Veneto e della Croazia. Tra gli ultimi progetti la rivitalizzazione di Piemonte d'Istria (Završje), una località dell’entroterra istriano di origine istro-veneta, situata nel territorio del comune istriano di Grisignana. Si tratta di un antico castello posto sulle colline affacciate al fiume Quieto è appartenuto a lungo alla famiglia veneta dei Contarini. Fino al 1945 Piemonte d'Istria fu un attivo centro agricolo e alla fine della Seconda guerra mondiale, con la cessione dell'Istria alla Jugoslavia, gran parte della popolazione di lingua e cultura italiana si trasferì in Italia, specialmente a Trieste, riformando la Comunità di Piemonte d'Istria in esilio. L'esodo provocò l'abbandono dell'abitato che nel censimento del 2000 contava soltanto una trentina di abitanti, contro gli oltre mille censiti prima della seconda guerra mondiale.
Il presidente della Euroregione Adriatica, Ivan Jakovčić ha concluso l’apertura della conferenza ricordando come i più scettici credevano impossibile la realizzazione di questo progetto che comprende paesi con diverse legislazioni e necessità economiche. “Dobbiamo migliorare le infrastrutture e le comunicazioni via mare e aree tra i nostri paesi assicurando un migliore circolazione delle persone e delle idee. Il prossimo passo da compiere è la costituzione di un GECT – Gruppo europeo di cooperazione territoriale per i quali i nostri paesi devono creare una legislazione adatta, ma che garantirebbe il futuro assicurato della Euroregione. Se anche questo progetto andrà in porto, garantirà lo sviluppo futuro di tutta la regione”.
Sandro Petruz