ANVGD_cover-post-no-img

Pierri e Quarantotti (Il Piccolo 07 nov)

LETTERE

Gran folla la mattina di sabato 30 ottobre alla Biblioteca Statale in largo Papa Giovanni per la presentazione del libro di poesie di Ugo Pierri «Ossetia, l'eco del popolo oppresso». C'erano proprio tutti, almeno quelli che si riconoscono in una certa idea della sinistra nostalgica ed autoreferenziale, ma non solo.

Ho notato un coacervo di personaggi simile a quello che affollava piazza Cavana la sera del 23 ottobre durante la manifestazione in difesa dei suonatori ambulanti. C'erano proprio tutti , dagli esponenti del Prc agli jugo-nostalgici, dai verdi Legambiente Wwf Arcobaleno, ai cooperatori, ai seguaci di Bersani fino agli ex socialisti craxiani in avanzato stato di decomposizione. Tutte forze che si richiamano in qualche modo agli ideali della sinistra, e che una volta tanto si sono trovati tutti assieme appassionatamente per sghignazzare ed applaudire Ugo Pierri mentre sbeffeggiava i più grandi personaggi della cultura triestina riservando particolare ferocia allo scrittore Claudio Magris. Codesto gusto masochistico di farsi del male da soli soprattutto in questi momenti critici nell'ambiente sociale progressista è una caratteristica particolare di Ugo Pierri che io non sono mai riuscito ad apprezzare del tutto. Non si ride affatto invece nella sala «Attilio Selva» di Palazzo Gopcevich dove è in corso una mostra dedicata allo scrittore istriano Pier Antonio Quarantotti Gambini, nato a Pisino d'Istria nel 1910, costretto a scappare a Venezia nel 1945 durante l'occupazione jugoslava di Trieste. Benché fin dal 1929 fosse grande amico di intellettuali come Bobi Bazlen, Umberto Saba, Virgilio Giotti, Giani Stuparich , Lina Galli ed Anita Pittoni, nessuno dei partigiani jugoslavi che lo avevano accusato ingiustamente di filofascismo e nemmeno i membri del Gma che lo «epurarono» gli chiesero mai scusa, ed egli non ritornò mai a Trieste fino alla sua morte avvenuta a Venezia nel 1965. Alla mostra di palazzo Gopcevich non ho incontrato nessuno degli amici di Ugo Pierri.

In compenso c'era una gran processione di esuli istriani. E così come al solito i cittadini di Trieste continuano a frequentare i luoghi diversi della cultura divisi in compartimenti stagni, ignorandosi ostentatamente a vicenda.

Gianni Ursini

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.