Si va arroventando il dibattito politico sulla proposta inoltrata al Sabor, del deputato dietino Valter Boljuncic di nominare la città dell’Arena capoluogo o centro amministrativo della Regione al posto di Pisino. Quali le motivazioni per questo cambiamento più di forma che di sostanza? Boljuncic tira subito in ballo il numero di abitanti. Pola ne ha poco meno di 58.000 mentre Pisino con i suoi 8.600 abitanti è solo la quinta città istriana per grandezza, preceduta anche da Parenzo, Rovigno e Umago.
Poi spiega, la forza economica delle due città non è paragonabile come pure il mondo della scuola (a Pola ha sede l’Università istriana), il settore sanitario, la cultura, il turismo e cosi avanti. Così la pensano gli altri deputati istriani, indipendentemente dall’appartenenza partitica. Il dietino Giovanni Sponza che è anche sindaco di Rovigno afferma che de facto Pola è il capoluogo regionale, per cui merita anche sulla carta il titolo di centro amministrativo. Più o meno cosi la pensa Nansi Tireli, deputata istriana del Partito laburista.
Per il deputato socialdemocratico Pedja Grbin, aspirante sindaco di Pola, il cambiamento proposto è solo un trucco elettorale per portare più voti alla Dieta democratica istriana. Comunque se ci sarà la votazione in Parlamento aggiunge Grbin, voterò a favore di Pola. Ovviamente a favore del cambiamento è anche il quinto deputato istriano Boris Miletic, sindaco di Pola che l’aveva già proposto nel 2009 ma senza successo. Tornando a Boljuncic il cambiamento agli effetti pratici non comporterà alcun danno per Pisino dice, che continuerà a essere la sede dell’Assemblea regionale e di alcuni assessorati. Promettono invece battaglia a difesa dell’attuale status i vertici cittadini di Pisino anch’essi dietini, per cui emerge qualche segnale di spaccatura all’interno del partito della capra.
(fonte “Il Piccolo” 19 gennaio 2013)
Il sindaco italiano di Rovigno, Giovanni Sponza (foto www.istranews.in)