Fieralibro 2012: è l’anno dei record. Magdalena Vodopija, direttrice della manifestazione, ne va naturalmente orgogliosa. Nessuna delle edizioni precedenti ha dato tanti ospiti, tanti autori stranieri, tanti programmi e tanta poliedricità e varietà culturale. In cifre: 70 eventi, 200 protagonisti, 25 autori stranieri in arrivo da otto Paesi del mondo e poi un vastissimo e complesso argomento di fondo: “Il Mediterraneo: il Mar Bianco e il Mar Nero”. Ovvero, l’Ovest e l’Est a confronto. Tutto questo per celebrare la maggiore età della più importante rassegna culturale polese dopo il Festival del cinema.
Fondata da Boško Obradović nel 1995, la Fiera del libro polese compie diciotto anni. E difatti, non è mai stata così seria, così matura, così riflessiva, come in questa nuova edizione che desterà la città dall’abituale letargo invernale tra il 30 novembre e il 9 dicembre. “Abbiamo creduto ingenuamente di poter affrontare l’argomento con la leggerezza solita di chi è convinto di saperla lunga solo perché è materialmente vicino al campo che indaga. Il Mediterraneo? Facile: siamo noi. E invece non funziona così, perché più ci si avventura nell’esplorazione, più si accorcia la lista delle presunte certezze”. Ha parlato in questi termini la direttrice all’affollata conferenza stampa di ieri mattina. Al suo fianco uno staff perfettamente collaudato: Slavica Ćurković, il factotum della Fiera, Maurizio Ferlin, l’art director, e Andrea Latinovic, pierre. Singolare anche quest’anno l’identità visiva. Il manifesto e il materiale pubblicitario si vestono di stile vintage, che gioca con il disegno geometrico negli sfondi e il surrealismo nei primi piani. Il libro aperto si nota appena, ai margini dell’immagine: più che soggetto, pare un oggetto superfluo, mero contorno di vite umane che ruotano intorno a tutt’altre priorità. Il messaggio è fin troppo chiaro.
Ma torniamo al Mediterraneo, il tema centrale. L’Occidente e l’Oriente si incontreranno a Pola con una massiccia presenza di autori italiani e turchi da conoscere, interrogare, leggere, gustare. Per il ciclo di programmi dedicato alla cultura italiana (l’Altra costa), allestito in collaborazione con la Comunità degli Italiani di Pola, ci saranno scrittori, musicisti, editor e traduttori, e primo fra tutti il triestino Claudio Magris, ma anche Paolo Rumiz, Jole Zanetti, Giorgio Pressburger, Luca Doninelli ed Enrico Palandri, quindi l’Orchestra Lacosegliaz, ed infine Oliviero Ponte di Pino, Giuliano Geri ed Ernesto Franco tra gli editor per le rispettive case editrici (Garzanti, Zandonai ed Einaudi).
Validissimo anche il ciclo di eventi dedicato alla letteratura turca contemporanea (il Mar Bianco e il Mar Nero) che porterà a Pola e in Croazia la scrittrice Ayfer Tunç, l’opinionista Ece Temelkuran, Nedim Gürsel, lo scrittore che vanta traduzioni in una ventina di lingue mondiali, una penna emergente, quella di Murat Uyurkulaka, nonché Emrah Serbes, romanziere e sceneggiatore noto soprattutto per la sua vasta produzione di gialli. La cultura turca sarà presentata anche con una mostra di fotografie (Ara Güler) e una performance scenico-musicale (La cotogna di Istanbul) grazie alla collaborazione con la cattedra di turcologia della Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Zagabria e l’associazione Amici Croazia e Turchia.
E questo è solo l’inizio. Di buon mattino fino a sera inoltrata, agli appuntamenti per così dire fissi della rassegna (A colazione con l’autore, Il libro invisibile, L’amore a seconda vista, il Programma di Berti, Colloqui dietro le quinte, Crepuscolo con il libro e l’Istria sotto la scorza eccetera) ci saranno anche gli scrittori dei paesi dell’ex Jugoslavia Đevad Karahasan, Radoslav Petković, Boris Pahor, Dragan Velikić e Andrej Nikolaidis, gli spalatini del “circolo del martedi” (“utorkaši”) Boris Dežulović, Ante Tomić, Renato Baretić, Zlatko Gall e via elencando. Un evento fuori programma (Come un tempo) sarà dedicato interamente a Miljenko Jergović, mentre la poesia tornerà di scena con Predrag Lucić, Branko Čegec e Olja Savičević Ivančević. Ah già, una modifica rispetto al copione degli anni passati vuole rivoluzionare il primo impatto con la Fiera. La cerimonia di apertura non si farà più a mezzogiorno ma in serata (alle 18) per coinvolgere più pubblico rispetto alle edizioni precedenti. Prima, infatti, l’evento era più un passatempo elitario che un autentico invito alla lettura rivolto alle masse.
Daria Deghenghi
“la Voce del Popolo” 16 novembre 2012