Il 57.simo Raduno nazionale degli esuli da Pola, che si terrà dal 13 al 17 giugno, per la terza volta consecutiva nella città dell’Arena si svolgerà all’insegna di un obiettivo fondamentale: la “ricucitura” tra esuli e rimasti. A ribadirlo ieri, alla conferenza stampa presso la sede dell’Associazione delle Comunità istriane di Trieste, Silvio Mazzaroli, direttore de l’Arena di Pola, Maurizio Tremul, presidente della Giunta esecutiva UI e Paolo Radivo, consigliere del Libero Comune.
Anche quest’edizione – così come nel 2012 – sarà contrassegnata dal pellegrinaggio congiunto sui “luoghi della memoria” in ricordo delle vittime italiane degli opposti totalitarismi. Venerdì 14 giugno alle 10 s’inizierà con un momento di raccoglimento in ricordo delle 26 persone fatte precipitare il 5 ottobre 1943 nella foiba di Surani, tra Mompaderno e Pisino, fra cui Norma Cossetto, nel Settantesimo anniversario del suo martirio e, sempre nella stessa giornata, alle 12 e 30 a Rovigno, un omaggio in memoria dei caduti antifascisti italiani Pino Budicin, Augusto Ferri (Guerrino Grassi) e Giovanni Sossi, uccisi l’8 febbraio del 1944 dai fascisti (i loro corpi straziati furono esposti in Riva Valdibora) dopo essere stati feriti il giorno prima in un’imboscata, a seguito di una probabile delazione (per le posizioni “scomode” assunte, nell’ambito dello stesso MPL, da Pino Budicin).
“Un comune omaggio alle vittime dei totalitarismi e delle violenze del Secolo Breve per ricomporre – senza dimenticare nessuna delle verità – un’identità strappata e divisa dall’inclemenza della storia, che si inserisce, come testimonia il programma di questo 57.simo Raduno – ha ribadito Silvio Mazzaroli – in un’ottica innovativa che sta dando i suoi frutti. Per la prosecuzione – è stato rilevato – di quel processo di riconciliazione tra italiani di queste terre che per troppo tempo sono rimasti divisi in un processo in cui ciascuno, forse, ha da chiedere o concedere perdono, e nell’ambito del quale il traguardo finale da raggiungere è quello- è stato più volte ribadito – non più del “noi” e “voi”, ma finalmente un unico popolo”.
I cinque giorni del Raduno propongono una nutrita serie di iniziative culturali, sociali e di intrattenimento, dalla presentazione del DVD “Istria nel tempo” venerdì sera, all’Assemblea generale dei soci e l’elezione, nel pomeriggio di sabato, sempre nella sede della CI polese, delle nuove cariche associative del Libero Comune, allo spettacolo teatrale “In malorsiga anche i drusi”, un testo ispirato alle esperienze personali e letterarie di Nelida Milani scritto da Mario Frezzi e proposto dalla compagnia “Grado Teatro”, e alla consegna delle benemerenze “Istria Terra Amata” a Bruno Carra, alla compagnia gradese di Svettini e alla scrittrice polese Ester Barlessi. Domenica, dopo la messa, sono previsti l’omaggio al cippo in onore delle vittime della strage di Vergarolla, e la prosecuzione di visite, incontri e iniziative, con il tradizionale appuntamento conviviale nel Bosco di Siana.
Ma la conferenza stampa ha offerto anche l’occasione di annunciare le novità introdotte dalla legge numero 143, approvata l’anno scorso dal Sabor croato per “La ricerca, la cura e la manutenzione delle tombe militari e dei luoghi di sepoltura delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra”; una normativa che dovrebbe costituire finalmente un utile strumento per avviare un’anagrafe di tutti gli infoibati, la riesumazione o il riconoscimento di tutte le vittime e promuovere delle adeguate iniziative, con l’erezione di cippi, targhe e monumenti, per ricordarne il sacrificio.
Il viceministro della Difesa croato Ivan Grujic, a seguito di una sollecitazione della FederEsuli, del Libero Comune di Pola e dell’Unione Italiana, annunciava in una lettera inviata alle tre associazioni la disponibilità ad indagare sulle vittime delle violenze attuate nel corso del secondo conflitto e di ritrovare, segnalare e curare (questo lo scopo della nuova Legge e di un apposito Ufficio istituito nel 2011 dal Governo croato) i luoghi di sepoltura delle vittime dei crimini commessi nell’immediato dopoguerra. A questo scopo, considerate le nuove condizioni che si stanno aprendo a favore di questa importante istanza e in vista delle celebrazioni il 30 giugno a Zagabria per l’entrata della Croazia nell’Unione Europea, Silvio Mazzaroli ha inviato in questi giorni una lettera al Presidente Giorgio Napolitano in cui chiede di erigere una croce su una foiba da eleggere a luogo simbolo del sacrificio di tanti innocenti.
Maurizio Tremul ha ribadito l’importanza di questa iniziativa e dei progetti che le associazioni degli esuli e della minoranza italiana stanno promuovendo insieme per “riallacciare – ha detto – i fili di un’esistenza spezzata tanti anni fa”. L’Unione Italiana – ha spiegato- proporrà ai governi croato, sloveno e italiano la stipula di specifiche convenzioni bilaterali sulla tutela delle tombe e dei monumenti cimiteriali.
Sono stati fatti – così Tremul – dei grandi passi avanti, anche grazie all’incontro a Trieste dei tre presidenti del 2010, a quello di Pola l’anno successivo, e al pellegrinaggio congiunto in ricordo delle vittime degli opposti totalitarismi dell’anno scorso. Il fatto che i polesi e i fiumani esuli abbiano deciso nuovamente di organizzare i loro raduni ed incontri nelle città d’origine, di tornare, da benvenuti “a casa loro” – ha precisato Tremul – è un segnale incoraggiante, la conferma che alcune cose stanno cambiando. Ora, con l’entrata il primo luglio della Croazia nell’UE, si aprono delle grandi possibilità: prima fra tutte quelle del superamento definitivo dei confini e l’avvio di un processo di integrazione politica, culturale ed economica di queste terre, in un Adriatico – ha ribadito il presidente della Giunta dell’UI – che finalmente tornerà ad essere un mare comune, una grande autostrada che unisce.
Rosanna Turcinovich Giuricin
“la Voce del Popolo” 11 giugno 2013
Pola, febbraio-marzo 1947. La motonave “Toscana” imbarca le masserizie degli esuli italiani
(foto Archivio ANVGD Roma)