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Pola ricorda Endrigo con parco e scultura (Il Piccolo 07 set)

POLA Commosso tributo della città di Pola alla memoria di Sergio Endrigo. Un folto pubblico, ieri sera, è accorso nel parco vicino al Dispensario dell’infanzia per assistere al varo dell’Arca di Noè, omaggio al cantantautore ed esule istriano, nato proprio in questo rione nel giugno 1933.

Padrini dell’evento sono stati due ospiti d’eccezione: Claudia Endrigo (figlia dell’artista, a Pola per la prima volta e «felicissima di poter conoscere la città che diede i natali a mio padre»») e Arsen Dedic, uno dei massimi rappresentanti della canzone d’autore croata e legato a Endrigo da una profonda amicizia durata 40 enni.

Nel corso della cerimonia hanno preso la parola anche il sindaco di Pola, Boris Miletic, e i presidenti dei Rotary Club di Porto San Giorgio, Sergio Moretti, e di Pola, Robert Marini. E proprio i due Rotary, gemellati dal 2005, sono stati i promotori del progetto con il quale hanno voluto coronare un sogno: quello di dedicare un’opera d’arte alla memoria di Endrigo, «poeta» della canzone italiana e amatissimo sia in Italia che in Istria. Il progetto è stato patrocinato anche dall’amministrazione municipale e dalla Comunità degli italiani, nella sede della quale la cerimonia è proseguita con un concerto dedicato alle più belle canzoni del cantautore.

L’idea dell’opera si è concretizzata nella fantasia dell’artista italiano Ciro Maddaluno, secondo il quale l’Arca di Noè è ricca di profondi significati. In primo piano, l’esodo istriano con la gente che affollava le navi (proprio come sull’arca) e nel cielo volavano gli aerei e i gabbiani. E, alla fine di ogni partenza, restavano solo «il cane, il gatto, io e te». La scultura è stata invece realizzata dall’artista locale Eros Cakic che, nel giugno scorso, proprio lavorando la pietra aveva perso un occhio a causa di un guasto alla smerigliatrice. L’opera ha anche valore didattico visto che i bambini, per gioco, possono provare la sensazione di percorrere e attraversare l’arca, misurandosi con il superamento del buio e infine gioire una volta giunti all’esterno. Sul piano superiore della struttura, inoltre, si possono scoprire gli animali che simboleggiano il carico dell’arca: il cavallo, la gallina, il pappagallo, l’elefante e tanti altri. La realizzazione gioca inoltre tra figure strutturali e costruttive, forme plastiche e armoniche, a richiamo del modo di cantare, pensare ed essere dell’artista. Realizzata insieme agli architetti Davor Matticchio e Zvonimir Vojnì, è stata collocata su un lato della piazza centrale dove si affaccia proprio la casa natale del cantante.

L’opera è stata realizzata in pregiata pietra bianca d’Istria e anche il parco, all’interno del quale è stata collocata la scultura, è stato intitolato alla memoria di Endrigo, scomparso il 7 settembre 2005 all'età di 72 anni.

In occasione della cerimonia di inaugurazione, inoltre, è stata anche riproposta nella sede della Comunità italiana di Pola, su concessione dell'Associazione culturale «Il Portico» di Rocca San Giovanni (Chieti)), la mostra «L'infanzia, la gioventù e gli esordi – Endrigo e i poeti – Endrigo e il Brasile – Endrigo e Sanremo». Due anni fa l'artista istriano era stato ricordato anche con un concerto-tributo nell'Auditorium di Roma che aveva visto la partecipazione di numerosi artisti tra i quali Bruno Lauzi, Gianni Morandi, Nada, Gino Paoli, Marisa Sannia, Ornella Vanoni, Roberto Vecchioni, Renato Zero, Sergio Cammariere, Simone Cristicchi, Morgan e Mariella Nava. (p.r.)
 

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