Polemiche e rischio scontri per il convegno organizzato dall’Anpi Montebelluna (TV) per domani, che vede come ospite la storica [sic] Alessandra Kersevan. L’incontro si sarebbe dovuto tenere in biblioteca a Montebelluna, ma sarebbe stato spostato a Giavera del Montello, alle 17, a Villa Wasserman, anche se non ci sono conferme sulla disponibilità dello spazio. In ogni caso domani, alle 15, l’Anpi terrà una conferenza stampa per spiegare la sua posizione. Una decisione maturata sia per il diniego del sindaco a dare il patrocinio, sia per la paura che ci possano essere degli scontri con attivisti di destra.
Lo stesso sindaco di Montebelluna è stato convocato dal prefetto ed anche la Digos starebbe seguendo con attenzione l’evolversi della situazione.
«L’Anpi sta assumendo una posizione che ritengo del tutto ingiustificabile invitando la discussa storica Alessandra Kersevan a ridosso del Giorno del Ricordo istituito per legge nazionale al fine di onorare le vittime infoibate e la vicenda dei profughi giuliano-dalmati – ha fatto sapere tramite una nota diffusa ieri il sindaco Marzio Favero – L’Anpi fa finta di non capire le ragioni che inducono l’AC a negare l’utilizzo della biblioteca.
Lascio che a giudicare siano i cittadini. Ecco cosa dichiara la Kersevan in un’intervista, non smentita, riportata in internet, al sito senzasoste.it, alla domanda su cosa significhi oggi commemorare i morti delle foibe. La risposta della Kersevan è: “Come ho spiegato, commemorare i morti nelle foibe, significa sostanzialmente commemorare rastrellatori fascisti e collaborazionisti del nazismo. Per gli altri morti, quelli vittime di rese di conti o vendette personali, c’è il 2 di novembre”.
Si tratta di dichiarazioni inaccettabili sul piano umano e anche sul piano storico poiché confliggono con l’esito delle ricerche condotte da quella commissione italo-slovena istituita anni or sono per verificare i fatti. Quel gruppo bilaterale di storici ha accertato tanto le responsabilità e le violenze perpetrate dal regime fascista quanto quelle di segno opposto consumate dopo il ’45 dal regime comunista titino».
(fonte www.oggitreviso.it 8 febbraio 2013)
Il sindaco di Montebelluna, Marco Favero (foto www.pambianconews.com)