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Porti dell’Alto Adriatico in cerca di “coopetition” (Il Piccolo 12 lug)

Due anni e mezzo spesi bene, con buone prospettive per il futuro: è il bilancio tracciato dall’assemblea generale dei porti del NAPA (North Adriatic Ports Association), che si è tenuta ieri a Capodistria. Nell’occasione, i presidenti delle Autorità portuali di Venezia, Trieste, Ravenna, Capodistria e Fiume hanno rinnovato il loro impegno per la crescita e lo sviluppo dei traffici degli scali nord-adriatici, all’insegna dello slogan “coopetition”, strategia che riassume nel contempo i concetti di cooperazione e competizione. La presidenza del NAPA, dopo il primo ciclo di rotazioni semestrali, è da ieri nuovamente nelle mani del presidente di “Luka Koper” Gregor Veselko.

 

A giudizio del presidente dell’Autorità portuale di Venezia Paolo Costa, si può essere soddisfatti dei risultati raggiunti: «In questi anni abbiamo ottenuto il riconoscimento da parte dell’Ue dei cinque porti come terminale a mare del Corridoio Adriatico–Baltico e l’inserimento nella lista dei “Core Ports” della rete prioritaria delle infrastrutture e dei trasporti. Grazie ad un cofinanziamento europeo sta per partire il sistema di port community che renderà i sistemi informatici dei cinque porti perfettamente interoperabili».

 

Progressi sono stati compiuti anche sul lato dei traffici, in due anni e mezzo, da 1 milione di teu movimentati si è passati a oltre 1,8 milioni, il che autorizza i cinque porti a continuare insieme verso l’ambizioso obiettivo che l’associazione NAPA si è posta: 6 milioni di Teu entro il 2030. Dal 2010 al 2011, il volume dei traffici dei cinque porti è salito in totale del 3,6% ed ha raggiunto 124 milioni di tonnellate, mentre la crescita della movimentazione container è stata addirittura del 22%, ma sono cifre che, per quanto incoraggianti, sono ancora molto inferiori a quelle del Mare del Nord.

 

Restando ai container, nel 2011 a Rotterdam sono stati movimentati 11,8 milioni di teu, ad Amburgo 9 milioni, ad Anversa 8,6. Solo uniti si può competere con gli altri porti europei, hanno ribadito ieri a Capodistria i responsabili dei cinque scali, per cui si continuerà a operare in due direzioni: quella commerciale, per portare nuovi carichi in Adriatico, e quella istituzionale, facendo in modo di coordinare le politiche dei trasporti e delle infrastrutture. Il prossimo passo sarà uniformare i rapporti tra porti, retroporti e ferrovie, a beneficio dell’intero sistema portuale del Nord Adriatico. Sui collegamenti infrastrutturali, la presidente dell’Autorità portuale di Trieste Marina Monassi ha ribadito ancora una volta la necessità del collegamento tra gli scali di Trieste e Capodistria, progetto sempre respinto da parte slovena.

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