Gli affreschi nelle chiese dell’entroterra istriano sono una delle tante particolarità di questa regione. Ne sono un ottimo esempio le mura interne della chiesetta di San Rocco a Portole, i cui dipinti murali restaurati sono stati inaugurati ieri. Vladimir Torbica, assessore alla Cultura della Regione istriana, ha rilevato che uno dei compiti principali del Dipartimento è quello di finanziare la ristrutturazione di monumenti, organi e affreschi. Ha citato, inoltre, alcune opere di restauro compiute negli ultimi anni, alle quali sono stati sottoposti gli affreschi nella chiesa di San Nicolò di Pisino e quelli nella chiesa di Santa Caterina di Sanvincenti. Aleksander Krt, sindaco del Comune di Portole, ha ricordato che la chiesetta di San Rocco, risalente al XV secolo, venne costruita come rifugio.
Come rimarcato da Sandra Celić Višnjić, rappresentante del ministero della Cultura e dell’Ufficio di amministrazione dei beni culturali dell’Istituto di conservazione di Pola, la cappella venne costruita nell’epoca in cui scoppiò l’epidemia di peste, mentre ciò che rimane sono frammenti di pitture murali.
Grzegorz Jan Rodak, rappresentante della ditta “Ars restauro”, ha spiegato che, nel corso dei secoli, la chiesa di San Rocco è stata ampliata con l’aggiunta della loggia. Nella parte più vecchia della chiesa si sono conservate delle scene agiografiche che avevano una funzione decorativa.
Gli affreschi sono divisi tra di loro da linee rosse e rappresentano l’Annunciazione, gli Apostoli, San Paolo Eremita e San Lorenzo, nonché la danza macabra (che decora anche la chiesa di San Rocco a Draguccio). Si nota pure un affresco che, molto probabilmente, raffigura San Biagio. Un altro dipinto ricorda la vita di San Donato, l’Adorazione dei Magi, la Visitazione di Maria ed Elisabetta. Stando allo storico d’arte Branko Fučić (1920-1999), una delle massime autorità sul tema degli affreschi istriani, si tratta di opere del maestro Antonio di Padova, che tra il 1529 e il 1537 affrescò la cappella di San Rocco a Draguccio.
La figura meglio conservata è quella di San Leonardo con le catene in mano: si vede bene la forma tipica che Antonio conferiva alle sue figure, con particolari anatomici precisi, ottenuti con strati di colore opaco. Si notano pure elementi rinascimentali che rimandano alla Scuola friulana.
L’opera di restauro dei dipinti murali nella chiesetta di San Rocco è stata avviata nel 2008, su iniziativa del conservatore Željko Bistrović. L’impresa “Macuka” di San Pietro in Selve ha provveduto a rinnovare il tetto della chiesa, mentre i conservatori dell’azienda “Ars restauro” di Sinj si sono occupati del restauro e della conservazione delle mura interne.
Gli esperti erano a conoscenza dell’esistenza di dipinti murali nella chiesa di San Rocco di Portole fin dalla metà del XX secolo, ma fino ad’ora i resti dei dipinti murali erano ricoperti da strati di intonaco e di vernice. Nel mese di dicembre del 2010 i dipinti, che nel frattempo sono stati recuperati, vengono sottoposti ad un’analisi stratigrafica, documentati e consolidati. Nel 2012 sono stati fissati e puliti gli strati di vernice. In base alle analisi di laboratorio è stato fatto il campionamento dei pigmenti originali e dei tessuti connettivi con i quali sono stati dipinti gli affreschi. Il mese scorso, invece, grazie all’accordo con la Regione istriana e il Comune di Portole, l’intervento di restauro è stato portato a termine.
Gli ultimi lavori comprendevano il trattamento delle superfici delle pareti interne e la reintegrazione pittorica dei dipinti. Rimane ancora l’opera di rinnovo del manto esterno della chiesa, intervento che contribuirà a trasformare la chiesa di San Rocco in un monumento storico-culturale di prim’ordine. I lavori di restauro sono durati complessivamente cinque mesi.
È interessante il fatto che nel Medioevo gli affreschi non avevano soltanto una funzione decorativa, ma illustravano alla popolazione, che nella stragrande maggioranza era analfabeta, le scene bibliche. L’ammonizione, ovvero il Giudizio Universale, veniva per questo motivo sistemato solitamente sulla parete ovest della chiesa, ovvero sopra l’uscita, in modo da rimanere impressa nella mente dei fedeli. Gli abitanti dei paesi pregavano davanti all’immagine della Vergine, di Gesù, dei santi e dei patroni dei loro paesi. Gli affreschi attraevano lo sguardo con i loro colori e ammonivano gli abitanti a non commettere peccati, per non diventare, nell’Aldilà, protagonisti sciagurati del Giudizio Universale.
In questo senso, i dipinti murali avevano un ruolo importante. I primi affreschi di rilievo vennero eseguiti in Istria nell’XI secolo, grazie all’ordine dei Benedettini. L’intervento di restauro degli affreschi nella cappella di San Rocco è frutto di un’ottima organizzazione, fatto in tempi brevi, mentre l’opera architettonica presenta soltanto un frammento del ricco patrimonio storico-culturale croato ed europeo. L’opera di restauro, oltre che dalla Regione istriana, è stata finanziata dalla Regione del Veneto e dal ministero della Cultura.
Kristina Blecich
“la Voce del Popolo” 13 luglio 2013