Il vertice di riconciliazione tra i Capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia è un evento storico, che è stato a lungo auspicato anche dalla comunità nazionale italiana, con la speranza che possa contribuire a chiudere con gesti simbolici le dolorose pagine del passato e a guardare con più serenità al futuro. Tra gli altri al Concerto dell’Amicizia a Trieste sono stati invitati anche il presidente dell’Unione Italiana e deputato della CNI al Sabor, Furio Radin, e il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Maurizio Tremul.
GRANDI GESTI SIMBOLICI Furio Radin, che si recherà a Trieste assieme alla delegazione che accompagnerà il presidente croato Ivo Josipović, ha definito quello odierno “un evento importante di grande significato soprattutto perché guarda al futuro, senza però dimenticare le tragedie del ventesimo secolo. Questo evento promosso da Riccardo Muti è a mio avviso un’ode ai giovani che rappresentano il futuro, ma non un futuro qualsiasi, bensì un futuro di pace perché il ventunesimo secolo deve essere molto diverso dal secolo passato. Di Muti e della sua musica è stato detto ormai tutto. Io aspetto con impazienza di riascoltarlo dopo aver avuto la fortuna di ascoltare la sua musica all’Arena di Pola. Il coro, formato da italiani, croati e sloveni, assume pure una valenza simbolica e sicuramente susciterà grandi emozioni in piazza Unità. L’incontro odierno si configura come il primo passo verso la riconciliazione, che io spero in un prossimo futuro si compia con grandi gesti simbolici e cercando di fare almeno un po’ della giustizia che la nostra gente esodata da sempre merita, senza dimenticare naturalmente le vittime del fascismo che hanno il medesimo diritto di essere ricordate. Io vedo questo concerto con i tre presidenti e la posa delle corone d’alloro in ricordo della tragedia dell’esodo e dell’incendio del Narodni dom, come un monito perché ciò non succeda mai più e come un progetto per un futuro senza totalitarismi”, ha concluso il presidente dell’Unione Italiana.
«COSTRUIRE ELEVATI VALORI DI CONVIVENZA» “Grazie a Dio, con il linguaggio della musica inizia forse a Trieste un importante percorso che potrà dischiudere una fase realmente nuova nei rapporti tra i nostri tre Paesi”, ha sottolineato Maurizio Tremul. L’auspicio del presidente della Giunta esecutiva dell’UI è che i tre Paesi, traendo ispirazione dalla lezione della storia “sappiano poter costruire nuovi e più elevati valori di convivenza, collaborazione e fraternità, per un percorso di pace e di crescita di un territorio storicamente plurale, che vuole assumere un ruolo significativo nella nuova Europa”.
Dario Saftich