Proiettato al Senato il docufilm “Antonio Santin. Defensor Civitatis”

«Monsignor Antonio Santin defensor civitatis, ma anche defensor hominis»: queste le parole dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi, successore del Vescovo Santin nella Diocesi di Trieste, che ricorda così il suo illustre predecessore nel docufilm che il Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha presentato con la collaborazione del Senatore Maurizio Gasparri alla Sala Zuccari nelle pertinenze del Senato della Repubblica. Antonio Santin Defensor Civitatis è appunto il titolo del docufilm diretto da Valeria Baldan e Giovanni Ziberna, realizzato da Spazio Libero insieme a Venice Film con il contributo dell’ANVGD e del Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata e dedicato al presule di Trieste e Capodistria dal 1938 al 1975.

Portando un messaggio di saluto, il Presidente nazionale dell’ANVGD Renzo Codarin ha ricordato quanto la figura di Santin sia radicata nella memoria non solo di coloro i quali furono suoi diocesani, ma anche della comunità giuliano-dalmata in esilio. Il Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati Giuseppe de Vergottini ha ringraziato il Senatore Gasparri per aver organizzato questo appuntamento, in maniera tale da contribuire a far conoscere anche al di fuori del microcosmo della diaspora adriatica l’autorevole figura di Santin, dimostrando ancora una volta la sua vicinanza all’associazionismo giuliano-dalmata. Impossibilitato a presenziare causa un sopraggiunto impegno istituzionale, Gasparri ha comunque inviato un videomessaggio di saluto in cui ha ricordato quanto la figura di Antonio Santin sia importante nella storia di Trieste, di cui l’anno prossimo si celebreranno i 70 anni del ritorno all’amministrazione italiana dopo il Governo Militare Alleato. Andando a implementare la L. 92/2004 istitutiva del Giorno del Ricordo, il parlamentare romano ha peraltro previsto il sostegno finanziario ai viaggi d’istruzione che porteranno gli studenti nelle terre delle frontiera adriatica. A dimostrazione di quanto l’argomento sia sempre più al centro dell’attenzione nelle scuole, è venuta alla conferenza anche una delegazione di studenti dell’Istituto Superiore Von Neumann.

Erano inoltre presenti nel pubblico il Presidente della Società di Studi Fiumani Gianni Stelli, il Direttore dell’Archivio Museo Storico di Fiume Marino Micich, la Presidente della Società Dalmata di Storia Patria Rita Tolomeo, il dirigente dei Giuliani nel Mondo Roberto Sancin, il Presidente del Fogolar Furlan di Roma Francesco Pittoni, il Presidente dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio Franco Papetti, il Senatore Andrea De Priamo, nonché le docenti del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Fiume Corinna Gerbaz-Giuliano, Gianna Mazzieri-Sanković ed Iva Peršić.

Donatella Schürzel, Presidente dell’ANVGD Roma, ha collaborato in qualità di storica alla realizzazione del documentario e nel suo intervento ha quindi illustrato parte dei contenuti, soprattutto con riferimento alla biografia del prelato, a partire dalle sue umili origini rovignesi per giungere al travagliato dopoguerra giuliano passando per i suoi primi passi nella carriera sacerdotale (parroco a Pola e giovanissimo vescovo di Fiume): «Santin non fu solamente il vescovo degli italiani di Trieste – ha ricordato la professoressa Schürzel – in quanto si adoperò contro il regime fascista in difesa dei suoi diocesani sloveni e croati e cercò di proteggere la comunità ebraica locale dalle leggi razziali e dalle persecuzioni naziste. Così come dopo la guerra fu un punto di riferimento  non solo per gli esuli, ma anche per la comunità italiana autoctona rimasta nella Jugoslavia comunista ufficialmente atea»

Prima della proiezione del documentario, di cui esiste una versione sottotitolata in croato e prossimamente anche in sloveno, è infine intervenuto Monsignor Guido Pozzo, Arcivescovo di Bagnoregio e Sovrintendente all’Economia della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”. Nato a Trieste ed ordinato sacerdote nella Diocesi giuliana, Pozzo è in servizio presso la Santa Sede dal 1987 ed ha voluto evidenziare come il magistero di Santin si sia articolato applicando il Concilio Vaticano II  in maniera coerente con la tradizione, lungo un solco su cui avrebbe poi insistito anche Papa Benedetto XVI: «Ho preso i voti poco dopo le dimissioni di Santin per raggiunti limiti di età – ha ricordato Pozzo – ma ho ancora ben presente l’impostazione tradizionale che aveva conferito alla Cattedra di San Giusto. È stato un vescovo vicino ai suoi preti, sensibile nei confronti dei fedeli, attento alle opinioni altrui e soprattutto un promotore della religiosità popolare, quella di cui ancora oggi abbiamo tanto bisogno»

Lorenzo Salimbeni 

 

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