Con l’Assemblea generale svoltasi ieri sera presso il Resort Amarin, ha preso ufficialmente inizio il 65° raduno della Famìa Ruvignisa, l’associazione che raggruppa i rovignesi di nascita e d’origine, sia della diaspora che residenti, ma anche i simpatizzanti. Come consuetudine, l’evento si svolge proprio a Rovigno, in concomitanza con la ricorrenza di Sant’ Eufemia, Patrona della città, e terminerà mercoledì 20 settembre.
Questa sera, alle ore 20:30, presso la Comunità degli Italiani di Rovigno sarà proiettato il film documentario Antonio Santin, Defensor Civitatis, con la presentazione della prof.ssa Donatella Schürzel, presidente del Comitato di Roma e vicepresidente nazionale dell’Anvgd: la storia del vescovo di Trieste negli anni più difficili del Novecento verrà finalmente ilustrata in maniera ampia e documentata nella natia Rovigno.
Venice Film, in collaborazione con il Centro di Documentazione Multimediale della Cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata di Trieste (CDM), l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e la Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, ha infatti realizzato questo film-documentario per Spazio Libero srl., con la regia di Valeria Baldan e Giovanni Ziberna.
Il docufilm racconta la figura misericordiosa di Mons. Santin, nato a Rovigno d’Istria nel 1895, morto a Trieste nel 1981 dopo essere stato vescovo di Trieste e Capodistria dal 1938 al 1975. Il primo maggio 1945 segnò l’inizio dell’occupazione jugoslava a Trieste e l’inizio di quaranta giorni di stragi, deportazioni, processi sommari e sparizioni ad opera dell’Ozna, la polizia segreta di Tito: in quei momenti di terrore e di violenza emerse la figura di Santin, il quale già nella giornata insurrezionale del 30 aprile 1945 aveva fatto da mediatore tra le forze del Comitato di Liberazione Nazionale che avevano preso il controllo del capoluogo giuliano e le residue truppe tedesche. In seguito per gli istriani in particolare e per i giuliano-dalmati in generale, Mons. Santin, dopo aver svolto un ruolo equilibrato e pacificatore pure nelle tumultuose giornate di inizio novembre 1953 a Trieste (6 morti e decine di feriti negli scontri tra manifestanti per l’italianità e polizia del Governo Militare Alleato), è stato un fondamentale punto di riferimento, una garanzia di comprensione dei loro problemi e delle loro difficoltà, una costante presenza in supporto dei più deboli.
Per ovvi motivi durante la Jugoslavia comunista la figura di Santin era stata ostracizzata dal regime titoista, quindi l’appuntamento di stasera diventa veramente importante per restituire a Rovigno la storia e la vicenda umana di uno dei suoi figli illustri. Tanto più che sul canale YouTube ANVGD il documentario è sottotitolato in croato, al fine di rendere fruibile la visione a tutti i rovignesi e non solo.
Lorenzo Salimbeni