Lunedì 2 aprile, presso la prestigiosa Sala Di Liegro di Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, sì è tenuto il convegno Esodo giuliano-dalmata: la storia, i luoghi, la memoria, organizzato dal Comitato provinciale di Roma Anvgd, rinviato per il maltempo di febbraio. Per questo motivo, il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, non ha potuto essere presente perché all’estero per precedenti impegni istituzionali.
Dopo l’introduzione del vicepresidente del Comitato, prof. Giorgio Marsan, il Maestro Francesco Squarcia ha offerto un omaggio musicale con brani di Tartini e Paganini, fra gli applausi scroscianti del pubblico. L’on. Patrizia Prestipino, assessore alle Politiche Giovanili della Provincia di Roma, ha preso la parola per ricordare la sua vicinanza alle genti giuliano-dalmate (la sua maestra era la mamma di Giorgio Marsan) non solo fisica ma anche affettiva, vista la profonda amicizia che ha sempre dimostrato nei nostri confronti. Il presidente onorario dell’Anvgd nazionale, on. Lucio Toth ha voluto essere presente al convegno e porgere il suo saluto.
Il prof. Bruno Crevato Selvaggi, della Sdsp, in soli 20 minuti, ha illustrato la plurimillenaria latinità e italianità delle genti adriatiche autoctone, mai interrotta dopo la caduta dell’impero d’occidente e dalle invasioni barbariche. Fra l’altro il prof. Crevato Selvaggi ha ricordato come non fosse cogente l’italianizzazione dei cognomi durante il fascismo, come esemplificato dalle famiglie Toth e Micich. Quindi la prof.ssa Donatella Schürzel, presidente del Comitato romano, ha svolto un’interessante esposizione «La letteratura di frontiera e i fermenti culturali del mondo giuliano-dalmata», incentrata soprattutto sulla specificità triestina aperta alle istanze letterarie europee più innovative. Il dott. Marino Micich, direttore dell’Archivio Museo storico di Fiume, ha tratteggiato la storia dell’associazionismo giuliano-dalmata di Roma e provincia, sin dalla prima ondata di esuli dalmati del 1943.
Le due esuli, da Fiume e da Pola, Olga Zelco e Lidia Bonaparte, hanno rievocato le loro dolorose vicende di esuli bambine e per sempre segnate dalla loro condizione. Le brevi conclusioni sono state tenute dal prof. Marsan che, alla fine, ha letto una poesia del poeta rovignese, morto esule a Roma, Bepi Nider.
Pubblico folto, attento e partecipe. Notata la presenza, fra gli altri, del rappresentante della comunità ebraica, dell’on. Irmici, consigliere della Regione Lazio e di molti giovani interessati.
Eufemia Budicin
per il Comitato ANVGD di Roma