LETTERE
Nel libro Ponis denuncia le violenze subite dalle povere donne tedesche da parte dei barbari soldati sovietici durante l’occupazione di Berlino. Però, per i ventisette milioni di cittadini russi – quanto gli abitanti di una grossa nazione europea – massacrati dalle truppe tedesche, tutto pacifico. Anzi, peccato che la Germania non abbia vinto la guerra, così avrebbe avuto milioni di schiavi, come da programma.
E ancora: «Se Eisenhower non avesse fermato le truppe alleate a una trentina di chilometri da Berlino, sarebbero entrate senza nessuna resistenza (forse nemmeno da parte delle Ss)»… mi vien da dire: forse anche Hitler le avrebbe aspettate in strada a braccia aperte.
È mia convinzione invece (e non solo mia) che le truppe alleate non hanno proseguito per non dover contare enormi perdite, come appunto in Francia e Italia, lasciando i partigiani a liberare le città. Anche lo sbarco del 6 giugno 1944 in Normandia non sarebbe avvenuto se non costretti, poiché l’armata rossa come un rullo compressore avanzava verso Berlino. Non molto tempo fa, durante alcuni lavori, casualmente è stato trovato il diario di guerra del generale Guderian, comandante delle forze corazzate germaniche sul fronte russo il quale scrive: «dopo le strepitose e continue vittorie nel mese di novembre 1941, venimmo bloccati da carri armati russi e fatti indietreggiare di qualche chilometro». E allorché dal comando generale chiesero a Guderian quando avrebbero arrestato quei maledetti carri armati russi, egli nel suo diario riporta: «quei carri armati russi si fermeranno solo a Berlino». Da sottolineare che in quel periodo gli Stati Uniti non erano ancora in guerra, poiché mancavano ancora un paio di giorni all’attacco di Pearl Harbor. Con questo non voglio dire che sono stati solo i russi a vincere la guerra: l’hanno vinta tutti i combattenti contro la Germania nazista, compresi i partigiani italiani e jugoslavi, anzi questi ultimi, forse sono stati determinanti.
Purtroppo la storia viene falsata. Ricordo alcuni anni fa un’intervista al noto giornalista e scrittore Arrigo Levi che, dopo aver dichiarato ina televisione che gli ebrei dovrebbero ringraziare il popolo russo per l’eternità, da quel giorno non si è mai più visto in televisione.
A Ponis, il quale ipotizza che se gli alleati fossero arrivati per primi a Berlino, quel muro non sarebbe mai esistito, rispondo che, se le truppe italiane non avessero invaso la Jugoslavia, l’Istria sarebbe italiana e le foibe non sarebbero mai esistite. Sebbene fossi piccolo, ricordo molto bene quando gli italiani aggredirono la Jugoslavia e la festa per le vie della città e urla di gioia a non finire. «Andemo a bastonar quei porchi ’’s’ciavi’’» si sentiva gridare da tutte le parti, ma quei s’ciavi non avevano fatto niente di male.
Aldo Biecar