Un concorso dedicato agli studenti delle scuole superiori ed un ciclo di riproposte di alcuni servizi "icona" legati al tema del confine. La Televisione Transfrontaliera compie dieci anni e le redazioni della Rai regionale e della TV Capodistria celebrano il compleanno riflettendo sul bilancio della attività ma aprendo nel contempo le porte al mondo giovanile.
E' quanto emerso dalla conferenza organizzata ieri nella sede della Rai regionale, a cura dei vertici delle due realtà mediatiche unite dal maggio del 1999 nel nome di un accordo di "collaborazione e coproduzione". Una sinergia che avrebbe portato, già nell'autunno del '99, alla trasmissione in diretta e in differita, sulla terza rete bis targata Rai e su TV Capodistria, dei rispettivi telegiornali, in lingua italiana e in sloveno.
Al primo tassello della collaborazione transfrontaliera giunse ben presto il tratto forse più ambito dell'accordo, quello del magazine Lynx, la vera coproduzione figlia delle due emittenti, laboratorio di servizi redatti a quattro mani, spesso in due lingue ma sempre ad una sola voce.
Sul solco di quanto ideato e prodotto, la TV Transfrontaliera ora guarda avanti e spegne le sue prime dieci ideali candeline dando vita anche ad un progetto giovanile, dal titolo "Raccontami il confine", concorso per cortometraggi riservato ai ragazzi delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia e delle scuole medie del Carso in Slovenia, del goriziano e del capodistriano.
Promosso dalla Rtv Slovenia, Tv Capodistria e la sede Rai del Friuli Venezia Giulia, il concorso mira al racconto del " Confine" e delle sue sfaccettature – storiche e sopratutto introspettive – attraverso la composizione di un video della durata massima di 15 minuti, in lingua italiana o slovena, in formato Dvd. La consegna delle opere è prevista entro il 10 ottobre del 2010, alla sede della Rai regionale di via Fabio Severo 7 o di Rtv Capodistria, via Fronte della Liberazione 15.
Gli studenti potranno avvalersi di varie espressioni, dalla inchiesta alla fiction, passando per la fiaba e alla classicità del documentario, ma potranno prendere ispirazione anche da quanto prodotto in questi anni dal magazine Lynx, con la riproposta a breve di opere come " Uno sguardo senza confini" di Piero Pieri, e "Qualcosa da dichiarare? Nulla!", di Martina Repinc, entrambe rivisitate da commenti di studiosi e intellettuali.
In questi due casi specifici si tratta di servizi definiti "simbolo" per quanto concerne il "confine" non solo geografico, ma disegnato da colore, memoria e dogane culturali.
Francesco Cardella