TRIESTE Approvata all’unanimità in Commissione la proposta di legge per la valorizzazione dei dialetti di origine veneta. Triestino, bisiaco, gradese, maranese, muggesano, liventino, istro-veneto, dalmatico, veneto goriziano-pordenonese-udinese le parlate che godranno di questo testo che, ottenuto il via libera dalla Commissione Cultura del Consiglio regionale, attende il sì definitivo dell’aula che dovrebbe arrivare a fine ottobre.
La proposta di legge prevede interventi nel settore degli studi e delle ricerche, compresi l’organizzazione di convegni e seminari e la raccolta e conservazione del patrimonio dialettale, delle attività culturali (editoria, audiovisivi, musica, teatro, folclore), della comunicazione (promuovendo la realizzazione di trasmissioni radio-tv e di pubblicazioni in dialetto), dell’istruzione con appositi progetti didattici e della toponomastica e cartellonistica.
La norma prevede anche la costituzione di un Comitato per la valorizzazione dei dialetti con funzioni consultive e di proposta in materie; il Comitato sarà composto dall’assessore e dal direttore centrale regionale alla cultura e da esperti in dialetti delle due università, dell’Upi e dell’Anci, nonché da tre rappresentanti delle associazioni che verranno eletti dal Consiglio regionale con le candidature indicate dal mondo dell’associazionismo dialettale.
“Abbiamo inoltre inserito – aggiunge il presidente della Commissione consiliare, Piero Camber – la previsione di tutela anche le realtà dialettali che operano all’estero”. Camber ricorda anche come quella approvata ieri “è la quinta proposta di legge licenziata dalla commissione Cultura: di queste quattro sono passate all’unanimità”.
Per far partire la legge, aveva anticipato Piero Camber all’atto della presentazione dell’iniziativa, dovrebbero essere messi a bilancio già per quest’anno almeno 300mila euro. (r. u.)