ROVIGNO Finalmente dopo qualche contrattempo di natura tecnica che ha fatto slittare di qualche giorno l’inaugurazione, l’asilo d’infanzia «Naridola» è stato nuovamente aperto a Rovigno dopo una lunga e complessa ristrutturazione, finanziata con 975 mila euro stanziati dal governo italiano per il tramite dei collaudati canali dell’Università popolare di Trieste e dell’Unione italiana.
Alla realizzazione del progetto un prezioso contributo è stato offerto anche da parte dell’amministrazione del sindaco Giovanni Sponza che si è assunta il finanziamento del riassetto delle aree verdi attorno all’edificio. Per la durata delle operazioni i bambini dell’asilo sono stati trasferiti negli ambienti della vicina Scuola elementare italiana Bernardo Benussi, il cui preside Elio Privileggio aveva messo loro a disposizione tre stanze. Al momento i bambini iscritti sono oltre un centinaio, suddivisi in quattro gruppi: tre in città e il quarto nel borgo di Valle. Ora, grazie all’aumento della superficie utile da 400 a 1.100 metri quadrati, è stato possibile concretizzare un vecchio sogno dei connazionali rovignesi: l’apertura di una sezione nido che accoglie 15 piccini già scelti tramite concorso pubblico al quale erano pervenute 25 domande. L’ampliamento dell’asilo ha comportato anche l’apertura di nuovi posti di lavoro. Per la precisione di altre due educatrici, di un’infermiera nonché di un pedagogo e di due addette alle pulizie. Nei nuovi spazi hanno trovato posto anche la mensa, la lavanderia e la caldaia. Alla cerimonia d’inaugurazione hanno parlato il presidente dell’Università popolare di Trieste Luciano Lago, il vice sindaco di Rovigno Marino Budicin.
«Stiamo dando ulteriore solidità alla base della catena scolastica in lingua italiana a Rovigno – ha detto – e i bambini avranno così tutte le condizioni per formarsi sia come cittadini che come appartenenti alla Comunità nazionale italiana». Per l’Unione italiana è intervenuto il presidente della giunta esecutiva Maurizio Tremul (c’era anche il presidente dell’Assemblea on. Furio Radin) che considera l’investimento una testimonianza dell’attenzione che l’Ui riserva alle scuole, alle istituzioni prescolari e a Rovigno in particolare. Nel suo discorso Tremul si è soffermato anche sulla «gravissima congiuntura economico-finanziaria mondiale che si è duramente abbattuta anche sulla nostra Comunità». «Nonostante le difficoltà – ha aggiunto – ci accingiamo a presentare il Piano finanziario per il 2009 che riuscirà a mantenere il suo impianto essenziale. Proseguiranno anche gli investimenti, seppure contenuti nella loro ampiezza». Infine ha preso la parola il console generale d’Italia a Fiume Fulvio Rustico che ha messo l’accento sul significato delle istituzioni prescolari e scolastiche nel mantenimento in vita della lingua e cultura italiane in queste terre.
(p.r.)