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Riconosciuto il ruolo della ”Voce” (Voce del Popolo 05 gen)

Dopo un iter lungo, travagliato, complesso e a tratti anche sfibrante ed esasperante – durato ben sei anni – il nostro quotidiano “La Voce del Popolo” è stato ammesso finalmente in via integrale e definitiva tra i beneficiari delle provvidenze ai giornali quotidiani erogate dal Dipartimento Informazione ed Editoria della Presidenza del Consiglio in conformità con la Legge 250/90. Ciò vuol dire, che oltre a sostenere l’EDIT ed il suo quotidiano finanziando, tramite il Ministero degli Affari Esteri, i progetti che la nostra casa editrice candida tramite il suo fondatore Unione Italiana, ora il Governo Italiano ci assegna contributi diretti di vitale importanza. Conforta il fatto che tali benefici non derivano da volontà politiche contingenti, ma si fondano, invece, su un diritto normativo la cui gestione, anche se si è rivelata quanto mai complicata, è sostanzialmente di tipo amministrativo, in altre parole ciò significa che fino a quando la Legge in oggetto rimarrà in vigore e fino a quando verrà rifinanziata (come già avvenuto in sede di parlamento italiano per l’anno 2011), “La Voce del Popolo” potrà contare su questa determinante forma di supporto.

In quest’occasione l’EDIT desidera ringraziare, accanto al Governo Italiano pure alcune persone che nel corso di questi sei anni ci sono state vicine e ci hanno dato una mano nonostante l’imperante scetticismo che regnava in merito a tutta la questione: tra queste, primo fra tutti il Console generale d’Italia a Fiume Fulvio Rustico, poi il presidente della Giunta esecutiva UI Maurizio Tremul, i deputati al Parlamento Italiano Ettore Rosato, Carlo Giovanardi e Isidoro Gottardo, il presidente della Federazione della stampa italiana Franco Siddi, il professor Amleto Ballarini, i dirigenti del DIE Paolo Peluffo, Elisa Grande, Franco Iannelli ed Andrea Mancinelli. Il nostro ringraziamento va inoltre a tutti i membri del Consiglio di amministrazione dell’EDIT (nelle sue varie composizioni dal 2001 ad oggi), tra i quali è doveroso evidenziare, per la particolare tensione etica, Carmen Benzan, Ezio Giuricin, Luigi Barbalich e l’attuale presidente Roberto Battelli: siamo estremamente grati al nostro Consiglio d’amministrazione per aver creduto nel progetto di rilancio dell’EDIT anche quando la situazione si presentava desolatamente buia.

È giusto estendere il nostro ringraziamento anche ai Governi croato (le cui risorse sono progressivamente aumentate grazie all’azione del nostro deputato Furio Radin) e sloveno, che con i loro stanziamenti ci hanno consentito di rimanere in qualche modo a galla nei lunghi anni di attesa della soluzione della pratica romana.

Ad ogni modo, la massima estrema riconoscenza deve andare a quanti hanno contribuito alla realizzazione del quotidiano, a tutti i giornalisti della “Voce” con in testa il caporedattore Errol Superina e il Collegio redazionale, per aver saputo e voluto confezionare un prodotto che ci ha ridato lustro, anche quando le condizioni di lavoro e il diffuso disincanto esterno erano tali da ispirare null’altro che una resa.

Grazie ai fondi italiani, pervenuti sul nostro conto corrente il giorno 30 dicembre u.s., l’EDIT esce finalmente da una crisi che non è né di ieri né dell’altro ieri, ma che si trascina per un periodo pluridecennale durante il quale l’estrema precarietà delle risorse e degli stipendi all’EDIT era ritenuta un fatto normale. Da domani “La Voce del Popolo” e tutta l’EDIT potranno predisporre finalmente un programma di gestione ordinaria e possibilmente di crescita fondato su risorse certe, un programma che dovrà restituire dignità ai prodotti e ai dipendenti dell’EDIT, riqualificando positivamente in questo modo l’immagine del giornale, della nostra casa editrice, del nostro fondatore Unione Italiana, di tutta la Comunità Nazionale Italiana di Croazia e Slovenia e dell’Italia stessa.
 

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