30 aprile 1945: a Trieste, il Corpo Volontari della Libertà, guidato da don Edoardo Marzari, è insorto contro le truppe tedesche e sta prendendo il controllo della città, le truppe di Tito sono però ai confini dell’area urbana, impegnate nella battaglia di Opicina contro i Tedeschi. Mons. Antonio Santin, Vescovo di Trieste e di Capodistria, nella Curia, davanti all’immagine della Vergine, è in preghiera e formula un voto:
“Qui sull’altare della mia Cappella, davanti al S.S. Sacramento, oggi 30 aprile 1945, festa di Santa Caterina da Siena, Patrona d’Italia e apertura del mese di Maria, alle ore 19.45 in un momento che è forse il più tragico della storia di Trieste, mentre tutte le umane speranze per la salvezza della Città sembrano fallire, come Vescovo indegnissimo di Trieste mi rivolgo alla Vergine Santa per implorare pietà e salvezza. E faccio un voto privato e un voto che riguarda la città. Questo secondo è il seguente: se con la protezione della Madonna Trieste sarà salva, farò ogni sforzo perchè sia eretta una chiesa in suo onore.” (A. Santin, Al tramonto, p.142)
Il voto di Mons. Santin trova attuazione: il 1963 ha inizio la costruzione, nel Carso triestino, sul Monte Grisa, che si affaccia sulla città e sul mare, del Tempio Nazionale dedicato a Maria Madre e Regina. L’opera, nata da uno schizzo dello stesso Mons. Santin, è realizzata dall’architetto Antonio Guacci: un’imponente struttura triangolare che evoca la lettera M, come simbolo della Vergine Maria. Il Tempio Mariano, realizzato con il concorso di tutte le Diocesi italiane, viene inaugurato il 22 maggio 1966.
Nella centralissima zona di via Cavana, a Trieste, viene aperto un nuovo luogo di culto: il Vescovo, Arcivescovo mons. Gianpaolo Crepaldi, lo dedica a “Maria Madre della Riconciliazione”. La Cappella è arricchita con un ciclo pittorico dell’artista russo Oleg Supereco che raffigura diversi momenti della vita di Gesù e le immagini di San Giusto, San Sergio, San Rocco, San Sebastiano e di altri Santi e Sante triestini.
Al centro dell’Altare maggiore è collocata quella immagine della Vergine Maria di fronte alla quale Mons. Antonio Santin, il 30 aprile 1945, aveva formulato il voto di erigere il Tempio Mariano. “Tutto nella cappella porta a respirare l’aria buona della pace che idealmente purifica quella insana che la nostra città fu costretta a respirare durante la seconda guerra mondiale: i monumenti nazionali della Risiera di San Sabba e della Foiba di Basovizza sono lì a ricordarcelo……La Cappella di via Cavana è un invito rivolto a Trieste a essere , con l’aiuto di Dio e la buona volontà dei suoi uomini e donne, la Città della Riconciliazione” ( 19 marzo 2021, mons. Gianpaolo Crepaldi)
All’interno della Cappella vengono collocati tre medaglioni (opera sempre di Oleg Supereco) che portano le immagini di tre giovani: l’italiano don Francesco Bonifacio assassinato a 34 anni nel settembre ’46, lo sloveno Lojze Grozde, assassinato a 18 anni nel gennaio ’43, il croato Miroslav Bulesic, assassinato a 27 anni nell’agosto del ’47. Tre giovani di tre diverse nazionalità, tutti e tre proclamati “Beati perchè martiri”, tutti e tre testimoni e vittime dello stesso disegno criminoso, tre giovani vittime stroncate con l’accusa di essere «nemici del popolo». I tre medaglioni (alla cui collocazione ha concorso la Lega Nazionale) vanno a completare il percorso iniziato con il voto di Mons. Santin del 30 aprile 1945. “E affidata alla loro intercessione, all’intercessione di questi tre martiri, l’auspicio, la preghiera … per costruire insieme un futuro, basato sulla verità e sulla Riconciliazione”.
La Lega Nazionale, l’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia e l’Associazione Culturale Studium Fidei organizzano una celebrazione in ricordo di S.E. Mons. Antonio Santin, Arcivescovo – Vescovo di Trieste, che si svolgerà con il seguente programma che è stato presentato oggi durante una conferenza stampa presso la sede della Lega Nazionale di Trieste ed alla quale è intervenuto anche il Presidente nazionale dell’Anvgd Renzo Codarin che ha dichiarato: «È corretto ricordare degnamente una figura come il vescovo Antonio Santin che tanto ha sofferto assieme ai triestini e a tutti gli esuli giuliano-dalmati in un periodo molto difficile per la storia di queste terre. Persone come lui hanno dato un’anima alle nostre comunità e, allo stesso tempo, hanno tentato di spiegarci le ragioni di Caino, nella speranza di lasciare il mondo migliore di come l’hanno trovato».
Mercoledì 27 aprile 2022, Tempio Nazionale Maria Madre e Regina, Monte Grisa, Trieste
ore 17.30 ritrovo nel piazzale Belvedere per un momento di raccoglimento e di preghiera
ore 18.00 Rosario
ore 18.30 Celebrazione Eucaristica, presieduta da Mons. Ettore Malnati, animata dal Gruppo vocale femminile “Le Sandrine”: organo e direzione del M° Alessandra Esposito
A conclusione momento conviviale
NOTA : per partecipare alla celebrazione al Tempio di Monte Grisa, sarà a disposizione un pullman gratuito che partirà da Piazza Oberdan alle ore 16.30 per rientrare a Trieste alle ore 20.00 circa, a conclusione dell’evento (prenotazione obbligatoria del posto, telefonando alla Lega Nazionale – 348 5166126)
Giovedì 28 aprile 2022 , Sala Paolo VI dell’Associazione Culturale Studium Fidei (via Tigor 24/1)
ore 18.00 proiezione, in prima nazionale, del film “Mons. Antonio Santin, defensor civitatis” (a cura dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia)