Ricorreva il 19 settembre l’ottantesimo del martirio di un prete che, fra i primi infoibati nel 1943, subì la coronazione di spine, derisione, denudazione, divisione poi delle vesti alla maniera della passione di Cristo.
Prelevato dalla canonica di Villa di Rovigno subito dopo l’armistizio che, con il ritiro dell’Italia, vide il dilagare violento in Istria dei partigiani comunisti jugoslavi di Tito, Don Angelo Tarticchio fu condotto dal carcere del castello di Pisino a una cava di bauxite vicino Lindaro insieme a quarantatré altre persone, tredici delle quali suoi parrocchiani, e qui seviziato e precipitato: alla riesumazione gli furono trovati i genitali in bocca.
La sua memoria si è offuscata nel tempo, ma deve ora riemergere quale quella di autentico martire per la fede: cinque giorni prima di morire dichiarò di perdonare tutti se gli fosse successo qualcosa di male.
La sua commemorazione si è tenuta a Gallesano d’Istria, paese natale e della sua sepoltura. Martedì 19 settembre la messa è stata celebrata dal vescovo emerito di Parenzo-Pola mons. Ivan Milovan accompagnato dal canto della corale dell’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste.
È stata quindi presentata una prima biografia del martire Tarticchio scritta da mons. Marijan Jelenic, emerito parroco di Dignano, alla presenza anche di una delegazione del Comitato provinciale di Gorizia dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e della ProPordenone, associazione che ha ospitato la Comunità degli Italiani di Gallesano lo scorso 18 giugno.
Contemporaneamente a Milano è stata scoperta in Piazzale Salvatore Farina una targa che ricorda il martirio del sacerdote istriano. Alla breve cerimonia sono intervenuti la Presidente del Consiglio Comunale, Elena Buscemi, i familiari del sacerdote tra i quali l’esule istriano Piero Tarticchio, scrittore e nipote di Don Angelo, ed i rappresentanti delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, con la presenza del labaro del Comitato Anvgd di Milano.
Risale invece al 1946 la scomparsa di don Bonifacio, beatificato in quanto martirizzato in odium fidei e ricordato nel 77° anniversario del martirio dal Consiglio della minoranza nazionale italiana di Buie.