Čamparovica, cerimonia commemorativa nel luogo in cui 78 anni fa nasceva l’organizzazione dalla quale è scaturita l’Unione Italiana
“Fratellanza e unità nella Guerra popolare di liberazione, fratellanza e unità nell’edificazione socialista”. Questo il messaggio inciso, in italiano e in croato, sulla targa collocata sulla facciata della casa di fronte alla quale, a Čamparovica, nel territorio del Comune di Santa Domenica, tra il 10 e l’11 luglio 1944 fu fondata l’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume (UIIF). La fondazione dell’organizzazione dalla quale è scaturita l’odierna Unione Italiana è stata ricordata ieri mattina con una cerimonia commemorativa che ha visto la deposizione di una corona di fiori e di un cero sotto la targa posta nel 1964, nella ricorrenza del 20.esimo anniversario dello storico evento.
L’incontro si è tenuto su iniziativa di Valmer Cusma, membro della presidenza del Consiglio della minoranza italiana della Regione istriana, che vi ha presenziato insieme ad altri tre appartenenti alla CNI: Bruno Cergnul, vicesindaco di Pola e componente, pure egli, del Consiglio in parola, Tullio Vorano, storico e presidente della Giunta esecutiva della Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” di Albona, come pure Maria Vorano, attivista del sodalizio albonese.
“Dall’UIIF si svilupparono tutte le maggiori istituzioni della CNI, tra le quali, per esempio, il Dramma Italiano, l’EDIT, il Centro di ricerche storiche di Rovigno… Ed è grazie a queste che si può parlare di una continuità sul nostro territorio. Questa prima Unione ha in qualche modo legittimato quanto avvenuto dopo. Ci sono stati, certo, grandissimi problemi, soprattutto nei primi anni del periodo jugoslavo, perché le promesse durante la guerra sono state molto più ampie, si parlava di un’autonomia culturale assoluta. Dopo, invece, è successo quel che è successo. Comunque, malgrado tutti i problemi, credo che quanto l’Unione è poi riuscita a fare, lo abbia fatto grazie a questa prima organizzazione, che, secondo me, è stata il punto di partenza”, ha affermato Tullio Vorano.
Valmer Cusma ha detto che l’anniversario della fondazione dell’UIIF va celebrato e l’evento del 1944 ricordato perché si tratta dell’inizio della storia della CNI nel nuovo ordinamento socio-politico, come risultato della Guerra popolare di liberazione. “Inizialmente l’UIIF operava sotto rigoroso controllo del Partito comunista, però dopo dieci anni riuscì a sviluppare le attività culturali negli allora Circoli di cultura fondati nel 1946 e nel 1947”, ha detto Cusma, aggiungendo che non possiamo dimenticarci delle persone che costituirono l’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume, che non avevano altra scelta che portare avanti le attività nell’ambito del Partito. “A quei tempi, o si faceva così o non si faceva niente”, ha spiegato Cusma.
A suo avviso, ricordare l’UIIF è importante anche perché molti dei diritti che gli appartenenti alla CNI avevano grazie alla stessa Unione sono andati perduti. “E ora ci battiamo per riacquisirli: mi riferisco alle carte d’identità bilingui obbligatorie per tutti sul territorio bilingue e allo studio e all’insegnamento dell’italiano obbligatorio nelle scuole croate nei territori bilingui”, ha concluso Cusma.
Fonte: La Voce del Popolo – 12/07/2022
*