Ricordi e nuove idee al pranzo di Natale dell’ANVGD Trento

Come da tradizione anche quest’anno il Comitato trentino dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha organizzato il pranzo sociale natalizio sabato 7 dicembre 2024. Buona la partecipazione anche se all’ultimo momento diversi soci hanno dato disdetta per ragioni di salute.

Il presidente Roberto De Bernardis ha salutato tutte le persone presenti ricordando i soci che ci hanno lasciato in quest’ultimo anno: Nevio Devescovi da Fiume, Gilberto Cerlenco, Francesco Aldo Romano e l’ultra centenaria Fanny Lodi Giacomelli, tutti da Pola. Ha portato i saluti dei soci che per ragioni di salute e per l’età molto avanzata non sono potuti intervenire come facevano regolarmente negli anni scorsi: Tullio Rensi da Pedena, Clelia Villani da Zara e suo marito Luigi D’Antoni, Neri Codiglia e Antonio Del Bianco da Pola. Ha anche sottolineato l’importante ruolo avuto da Egea Haffner nel divulgare la nostra storia sia attraverso il suo libro “La bambina con la valigia” sia con gli incontri con le scuole del Trentino e di tutta Italia sia per la riproduzione cinematografica della sua esperienza che sarà portata il 10 febbraio 2025 su RAI 1 in prima serata. Nel ringraziare Egea per il suo costante impegno ha ricordato che anche la Presidenza della Repubblica le ha riconosciuto questo ruolo consegnandole il titolo di Commendatore della Repubblica.

Importante è stato anche il momento in cui il Presidente nazionale ANVGD, Renzo Codarin, con un video messaggio, accolto da un grande applauso, ha salutato i presenti sottolineando il significato di mantenere vivi la memoria e il valore dei momenti conviviali che mantengono forti i legami tra gli esuli e rafforzano il lavoro dell’ANVGD.

Durante il pranzo si sono creati anche momenti di racconti e discussioni sulle varie storie: da Rino che vantava le sue origini dalmate raccontando l’ultimo incontro degli esuli a Zara per passare a Modestina, Mariangela e Gemma , Gianfranco, Francesco e altri che si scambiavano le loro gocce di ricordo dei momenti giovanili con i diversi percorsi nell’esodo e la vita nel campo profughi del Follone a Rovereto. Poi tutta l’attenzione si è rivolta al momento di una tombola che ha dispensato regali un po’ a tutte e a tutti. Particolarmente graditi sono risultati i quadri donati da Zeffirino Girardelli e da lui eseguiti con maestria, raffiguranti paesaggi trentini dipinti con colori tenui e  tratti delicati molto diversi e lontani dal dolore e dallo scoramento della sua storia di esule da Lanischie, ove aveva perso suo papà, maestro e vicesindaco del paese, infoibato dai partigiani titini.

E’ stata una festa coinvolgente, piena di ricordi e di speranze per il futuro, che ha fatto sentire tutti legati non solo dalla memoria del passato ma soprattutto dalla volontà di tenere vivo un rapporto fatto di cultura, di lingua, di tradizioni che si vogliono mantenere con gli auguri di un sereno e felice Natale.

 

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