Fra il 1818 e il 1829 l’Impero Austroungarico affidò a decine di commissari imperiali la compilazione di un rapporto dettagliato del territorio dell’Istria. In un libro dal titolo “Amene e dolci colline” (edizioni Comunicarte) la storica Diana De Rosa ha raccolto i dati di questa prima capillare mappatura della regione istriana, che altro non era se non la traduzione su carta del catasto franceschino, promulgato il 23 dicembre 1817, che prevedeva il censimento di umani, animali, terreni, pascoli e aree boschive.
Da Il Piccolo del 7 dicembre 2020