di SILVIO MARANZANA
Il gestore italiano rappresentato dalla Saf di Udine abbandona i collegamenti in pullman da Trieste con la Slovenia e la Croazia. Fin dal mese prossimo le autocorriere che dall’autostazione di piazza Libertà raggiungono Capodistria o Pirano, queste ultime passando anche per Isola e Portorose, si ridurranno. Il servizio però non sparirà, ma sarà gestito unicamente dagli sloveni della società Veolia che attualmente opera sulla linea in partnership appunto con la Saf dividendo con essa la fornitura dei mezzi e del personale. «La Veolia ci ha comunque assicurato che in conseguenza di ciò rafforzerà i servizi che attualmente fornisce e nel complesso i collegamenti, con le medesime destinazioni, saranno salvi al 90 per cento».
Secondo voci che trovano già mezze conferme analoga sorte subiranno a partire però dal dicembre prossimo anche i collegamenti con Pola e Fiume. In questo caso a coprire parte dei servizi svolti oggi anche lungo queste direttrici dalla stessa Saf saranno le due società croate: la Brioni di Pola e l’Autotrans di Fiume. «Negli ultimi anni c’è stato un calo significativo di passeggeri, chi viaggia lungo questi tragitti ormai lo fa pressoché esclusivamente in automobile – ha commentato ieri il direttore d’esercizio della Saf, Paolo Zaramella – per noi questo servizio non è più remunerativo, probabilmente già oggi emaneremo un avviso agli utenti sulla nostra cessazione. Non è escluso che qualcosa di simile possa avvenire prossimamente anche per le linee per la Croazia perché stiamo riconsiderando tutte le rotte internazionali da Trieste. La Veolia da sola – continua Zaramella – dovrebbe comunque garantire quattro corse giornaliere per Capodistria e quattro per Pirano. Molto facile comprendere perché per gli sloveni il gioco valga ancora la candela».
Anche in questo caso il costo più basso del lavoro, il minor peso fiscale e anche il gasolio a miglior prezzo stanno penalizzando in modo determinante le aziende italiane che operano vicino al confine. Mentre il deposito triestino di via Rio Primario verrà chiuso, sembrano salvi, anche se con qualche disagio, gli attuali 15 dipendenti della Saf che lavorano a Trieste. In base a un accordo che verrà firmato giovedì prossimo infatti, come anticipano i sindacalisti della Cgil Stefano Mauro e Franco Binutti, la Trieste Trasporti si impegnerebbe ad assumere otto autisti che la Saf licenzierà: quattro a maggio e quattro a dicembre. Due autisti hanno invece accettato il trasferimento a Udine. Gli ultimi cinque dipendenti rimarranno in forza alla Saf in un’area che la società udinese affitterà dalla Trieste Trasporti e dove collocherà i mezzi da charterizzare e per i collegamenti con il cantiere di Monfalcone.
Oggi i passeggeri dei pullman che da Trieste raggiungono quotidianamente Capodistria, Pirano, Pola e Fiume sono all’incirca 450. «Verso Slovenia e Croazia viaggiano solo turisti – spiegano all’autostazione di Trieste – mentre nel verso opposto, dall’Istria e da Fiume arrivano qui solamente badanti e colf. Di acquirenti sloveni e croati che viaggiano sui pullman di linea non ne esiste più neanche uno».
Sul ritiro della Saf dalle linee per Slovenia e Croazia si è espresso criticamente il consigliere comunale dei Cittadini, Roberto Decarli. «Qualcuni ci spiegherà – si chiede – perché Trieste deve essere vessata anche in questo significativo settore? Altro che al centro dell’Europa, continuiamo a essere periferia dell’Italia».