ROVIGNO In concomitanza con la presentazione del libro sulla storia della Comunità nazionale italiana, al Centro di ricerche storiche dell'Unione italiana è stato inaugurato un nuovo edificio a disposizione dell'istituzione scientifica. Si tratta di Casa Albertini, che dispone di 60 metri quadrati di superficie complessiva suddivisa in tre piani.
La ristrutturazione, del costo pari a 220 mila euro è stata resa possibile grazie ai fondi stanziati dal Ministero degli esteri per il tramite dell'Unione italiana e Università popolare di Trieste. Il direttore del Centro Giovanni Radossi ha spiegato che il restauro, eseguito dall'azienda locale «Aldo Rismondo», si è protratto per circa un anno. A lavori edili ultimati, le ditte triestine «Tecno ora» e «Top Level» si sono occupate del sistema informatico e della cablatura del palazzo. Questo è raggiungibile anche dall'interno della sede del Crs. Interessante notare che Casa Albertini ha ricevuto il nome dall'ultima famiglia rovignese che vi ha abitato. All'immobile è stato attribuito anche l'appellativo di «Cappella Sistina» per la forma a cupola della cisterna nella quale sono stati esposti due disegni eseguiti da Giuseppe Rieger nel 1850 e che rappresentano tutta la costa da Trieste alle Bocche di Cattaro nonché 30 carte realizzate dalla Marina da guerra austriaca. Nel corso della ristrutturazione è venuta alla luce una vasca battesimale della chiesetta dedicata ai santi Cosma e Damiano, restaurata anch’essa e collocata in mostra sotto il pavimento della cisterna. Da notare che al terzo piano di Casa Albertini, che accoglie l'archivio dei documenti storici dell'Ui e della vecchia Uiif, è stata posta una targa commemorativa di una delle figure storiche e di maggiore spessore della Comunità nazionale italiana, il professor Antonio Borme scomparso 15 anni fa. La targa che vuole celebrare le battaglie di Borme per la fondazione del Centro ricerche, è stata scoperta da Luciano Giuricin, primo presidente del consiglio d'amministrazione del Crs. Gli interessati e i ricercatori potranno consultare i manoscritti originali di Antonio Borme, gentilmente concessi dai suoi familiari. Per quel che riguarda gli altri contenuti di Casa Albertini, il primo e il secondo piano accolgono la biblioteca storica mentre nel cortile antistante è stata collocata la vera di pozzo della famiglia Albertini. In questo punto, come spiegato da Giovanni Radossi, si pensa di collocare una statua in bronzo ispirata all'esodo. (p.r.)