Dagli studi di Raiuno (Pronto soccorso linguistico) all’aula 28/5 del Dipartimento di studi in lingua italiana dell’Università di Pola: Francesco Sabatini, linguista, filologo, lessicografo, già presidente in carica ed attualmente presidente onorario dell’Accademia della Crusca nonché professore emerito dell’Università degli studi Roma Tre, ha tenuto ieri mattina ben quattro lezioni di didattica della lingua italiana ai docenti di italiano dell’Istria e di Fiume, aprendo il loro consueto seminario di aggiornamento professionale annuale, quest’anno eccezionale oltre ogni aspettativa. Quattro lezioni per riportare la grammatica italiana sul trono che le spetta di diritto (e che la tradizione scolastica italiana le aveva tolto). Colpevoli di aver messo la grammatica all’indice, sia la scuola dell’obbligo sia la stessa università, fino a una ventina di anni assolutamente ossessionate dallo studio delle letteratura e quasi di norma disgustate dall’elementare grammatica, “al punto da aver nuociuto allo stesso studio della letteratura” (oltre che di aver lasciato con scarse competenze linguistiche generazioni di italiani, professori inclusi). Un primo errore imperdonabile della scuola italiana, questo, ma non anche l’ultimo, per il semplice fatto che “la vera conoscenza della lingua, la sua vera padronanza, poggia essenzialmente sulla conoscenza della sua struttura”, a significare anche che “non c’è analisi del testo di una certa complessità che possa prescindere dalla (preliminare) conoscenza della grammatica”.
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