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San Nazario celebrato a Capodistria e a Prosecco

La città di Capodistria ha dedicato questi ultimi giorni a onorare e celebrare il suo patrono. Ci sono state un susseguirsi di iniziative portate avanti da associazioni, enti pubblici e istituzioni capodistriane, rivolte alla promozione delle tradizioni di San Nazario. In molte di queste è stata coinvolta anche la Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria. Ci ha detto di più il presidente del sodalizio Mario Steffè:

«In questo percorso di rivalutazione, noi in realtà abbiamo iniziato circa trent’anni fa come Comunità degli italiani, dapprima in solitaria; quindi, siamo stati in questo senso un po’ dei precursori. Poi nel corso degli anni si sono affiancati anche altri soggetti e principalmente nell’ambito dell’associazionismo si sono risaltati i legami con la comunità degli esuli capodistriani, con i quali è cominciato ad esserci un proficuo rapporto di collaborazione. Ed è oggi che viviamo un programma molto organico, in questo anniversario molto importante, il 1500°, quindi dell’insediamento del vescovo Nazario e della fondazione della diocesi capodistriana. Tutta la città insomma respira all’unisono, tutte le istituzioni pubbliche hanno contribuito a creare un programma comune veramente organico che ha al centro la figura di San Nazario» [Ultime celebrazioni di San NazarioRadio Capodistria 21/06/2024]

Il 21 giugno scorso è stato anche inaugurato il rinnovato campanile di Capodistria, risalente al 12esimo secolo, con la campana funzionante più antica del paese, che è tornata a risuonare per l’occasione. Realizzato in stile romanico, prima come costruzione a sé stante, poi nel 1488 annesso al Duomo dell’Assunta. Rappresentò un importante punto strategico fortificato di difesa, davanti al portone di entrata si trovava una scalinata in pietra dalla quale l’araldo riuniva i cittadini per comunicare loro i messaggi e le proclamazioni dei podestà. Il grande orologio, il cui meccanismo è stato ora ristrutturato, che si trova in mezzo al campanile risale all’anno 1463, la campana di San Nazario, la campana funzionante più antica, fu realizzata nel 1333 nella fonderia dei maestri Giacomo e Niccolò da Venezia, è tornata a risuonare per l’occasione.

Di proprietà municipale, il campanile è stato oggetto di un importante restauro durato circa 8 mesi, costato circa 450mila euro: un orgoglio per il comune di Capodistria e per il sindaco di Capodistria Aleš Bržan. [Restaurato il campanile di CapodistriaRadio Capodistria 21/06/2024]

Foto: Radio Capodistria

Sempre nell’ambito del progetto Capodistria 1500 è stato inaugurato il Cammino di San Nazario, un percorso di 14 chilometri che si snoda dal centro di Capodistria a Boste – Boršt, paese natale del primo vescovo di Capodistria e patrono della città.

L’iniziativa è nata grazie all’impegno della Comunità locale di Boste che da sempre celebra la ricorrenza di San Nazario. La camminata inaugurale è stata organizzata assieme alla Società alpina costiera. Volontà dei promotori è quella di registrare il percorso come cammino ufficiale. Spiega David Presl della Comunità locale di Boste: «Abbiamo preparato questo cammino di San Nazario che un domani verrà anche registrato. La cosa ci è un po’ sfuggita di mano riguardo la tempistica, per questo motivo non siamo riusciti ancora a registrare questo cammino ufficiale, però lo faremo nei prossimi mesi» [Nasce il cammino di San NazarioRadio Capodistria 22/06/2024]

Si sono invece svolte domenica 23 giugno a Prosecco le celebrazioni indette dalla Famea Capodistriana, l’associazione presieduta dall’Avv. Piero Sardos Albertini che riunisce gli esuli capodistriani, per il 1500° anniversario dall’insediamento di Nazario quale suo primo vescovo alla Diocesi di Capodistria.

La Santa Messa è stata celebrata dal Vescovo di Trieste Mons. Enrico Trevisi nella chiesetta di Borgo San Nazario, zona della frazione triestina di Prosecco in cui ci sono stati interventi di edilizia popolare per l’insediamento di esuli istriani, cui è seguita la processione per le vie del borgo del busto del Santo Patrono. La statua del Santo Patrono in argento era stata posta su una portantina, trasportata a spalle dai consiglieri della Sezione di Trieste dell’Associazione Nazionale Alpini “Medaglia d’Oro Guido Corsi” Ciro de Angelis, Mauro Depetroni e Giorgio Pross unitamente a Livio Fogar per i Fanti di Trieste. [Foto: Elisabetta Mereu Pross]

rassegna a cura di Lorenzo Salimbeni
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