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Scomparso a Rovereto il giornalista fiumano Grabriele Benzan

All’età di 90 anni è morto Gabriele Benzan, noto giornalista di origini fiumane che aveva scelto di vivere a Rovereto, in provincia di Trento.

Nato a Fiume nel 1920, da madre ungherese e padre italiano, venne tenuto a battesimo da Gabrile D’Annunzio. Nel 1932 si spostò con la famiglia a Budapest e da lì rientrò in Italia nel 1942, chiamato alle armi come allievo ufficiale.

Dopo la guerra, senza casa e senza lavoro, per una serie di coincidenze decise di intraprendere la carriera di giornalista. A Milano lavorò per l’agenzia "Orbis", poi per "l’Unità", da cui venne licenziato dal cognato di Togliatti, con l’accusa di essere una spia fascista. Dopo una breve parentesi come rappresentante, nel 1952 ritornò alla carta stampata. Dalla «Patria» di Lauro passò, nel 1956, al «Giorno», diretto da  Gaetano Baldacci, che nell’ottobre lo spedì in Ungheria a seguire la rivolta contro il regime comunista e le truppe sovietiche. Nei giorni più duri della repressione russa in Ungheria, Benzan, allora giovane giornalista precario, contribuì con un suo articolo a salvare la vita di un sindacalista di Budapest, che dopo 50 anni ha raccolto quell'esperienza in un libro. Benzan ha ricostruito per Estovest una storia che allora rimbalzò sui principali giornali e che gli permise di concludere la sua carriera di precario. Nel 1960 passò al Corriere Lombardo e collaborò con la sede regionale Rai del Trentino.

Con i soldi della causa vinta per l’ingiusto licenziamento dal "l’Unità" costruì una casa a Folgaria. Era diretto lì quando, passando per Rovereto con la moglie, vide il cartello "vendesi" su una casa in costruzione: era il 1975. E a Rovereto decise di rimanere, gestendo l’ufficio stampa del comune quando era sindaco Monti. 

(fonte Il Trentino su segnalazione ANVGD Trento – foto Rai)

 

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