Mario Bianchi gestiva il Caffè Loggia a Capodistria quando la cittadina istroveneta fu occupata dai partigiani comunisti jugoslavi alla fine della Seconda guerra mondiale: nel maggio 1945 fu sequestrato dall’OZNA, la polizia segreta titina, e di lui non si seppe più nulla.
La sua famiglia intraprese appena possibile la via dell’esilio e suo figlio Giorgio (classe 1923) si impegnò per conseguire la laurea in farmacia ed iniziare una lusinghiera carriera professionale che lo porterà a rivestire per tre mandati la Presidenza dell’Ordine provinciale dei Farmacisti di Belluno, ove aveva costruito la sua famiglia.
La scorsa settimana, a 101 anni di età, Giorgio Bianchi è venuto a mancare, lasciando nella comunità bellunese il ricordo di un esule impegnato nel sociale e nel volontariato e che amava condividere i ricordi della natia Istria, per la quale aveva combattuto nei ranghi della Milizia Difesa Territoriale di Libero Sauro, figlio del martire irredentista capodistriano Nazario.
Fonte: Il Gazzettino – 07/09/2024