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Scritte contro gli italiani di Rovigno (Il Piccolo 02 apr)

Ci risiamo. A distanza di qualche tempo una nuova offesa indirizzata agli Italiani. Questa volta è accaduto nella città di Santa Eufemia, dove almeno finora la convivenza interetnica, il plurilinguismo e il multiculturalismo sono stati a livelli molto alti, insomma un modello da seguire. Qualcuno però ha voluto scalfire questa armonia che ci si augura ritorni immediatamente a far sentire le sue belle note dopo l’infausto episodio. Cos’è successo?

 

Nella notte tra venerdì e sabato sono apparse scritte offensive sulle due porte laterali di servizio di Palazzo Milossa, sede della Comunità degli Italiani nella centralissima piazza Campitelli. Una scritta era «Fascisti», l’altra «Fuck Italy». Come comunicato dalla presidente della Giunta esecutiva della Comunità. Cinzia Russi Ivancic dopo il sopralluogo della polizia, le porte sono state ripulite e le brutte scritte cancellate. L’Unione Italiana ha espresso ferma protesta e disgusto per l’accaduto. In un comunicato stampa firmato dal suo presidente Furio Radin, si afferma che «le scritte sono offensive per tutti i rovignesi e per tutta la Comunità nazionale italiana. Queste scritte non sono soltanto un atto vandalico, sono anche una provocazione e arrecano seria offesa alla convivenza e al multicuturalismo ovvero a tutti i valori che contraddistinguono l’Istria antifascista. In passato – prosegue Radin – sono già successi atti di vilipendio alla bandiera italiana e i muri delle nostre Comunità degli Italiani sono stati già deturpati con altre scritte offensive. Gli organi inquirenti non hanno mai scoperto nulla. Pertanto, nell’esprimere la nostra seria preoccupazione – conclude Radin – voglio lanciare un allarme per quanto sta succedendo e unitamente esprimere la speranza che finalmente gli autori, a nostro avviso politicamente motivati, di queste provocazioni, vengano finalmente resi noti».

 

A proposito del vilipendio al Tricolore, Radin si è presumibilmente riferito a quanto avvenuto nell’agosto 2006 a Parenzo dove di notte tre bandiere italiane erano state rimosse dalle facciate degli edifici pubblici e gettate per terra (una anche bruciata). L’episodio era avvenuto nei giorni successivi alla vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio in Germania e qualcuno lo interpretò più come un gesto di rabbia contro gli Azzurri che come un’offesa contro gli Italiani. Non sono mai stati nemmeno resi noti i nomi dei vandali (sembra che comunque la polizia li abbia individuati) che nel gennaio del 2007 avevano provocato danni per 8.000 euro al Palazzo appena restaurato della Comunità degli Italiani di Sissano.

 

(fonte “Il Piccolo” 2 aprile 2012)

 

 

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