Sempre, ovunque e prima di tutto italiani

Combattente per la libertà dei popoli, figura di spicco dell’irredentismo istriano, Tenente di Vascello della Regia Marina e Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Nazario Sauro, nato a Capodistria nel 1880 allorché apparteneva all’Austria-Ungheria, allo scoppio della Grande guerra se ne andò in Italia per non essere arruolato nell’esercito asburgico e attivarsi invece affinché il Regno sabaudo entrasse nel conflitto per completare l’unificazione nazionale. Quando finalmente ciò avvenne, lasciò una lettera ad un amico giornalista perché la consegnasse al figlio primogenito Nino se fosse morto in guerra. Dopo varie imprese navali, fatto prigioniero e condannato come traditore, fu impiccato a Pola il 10 agosto 1916, per cui Nino Sauro ricevette la lettera di cui sopra nella quale amore paterno e patriottismo si affiancavano, sino a giungere all’esortazione finale rivolta ai figli: Siate sempre, ovunque e prima di tutto Italiani.

Di tale emozionante messaggio è stata data lettura durante le cerimonie del 107º anniversario della morte dell’irredentista capodistriano, svoltesi a Trieste il 10 agosto a cura del Comitato Onoranze a Nazario Sauro. Alla presenza del Gonfalone della Città di Trieste è stato prima di tutto deposto un mazzo di fiori al cippo dedicato al martire dell’italianità istriana presso il Parco della Rimembranza e si è quindi svolta una messa in suffragio al termine della quale le autorità presenti hanno portato un messaggio di saluto. Il Presidente del Consiglio Regionale Veneto, Roberto Ciambetti, ha in particolare rammentato il profondo legame tra Venezia e l’Istria nell’ambito di una storia che gli italiani stanno finalmente riscoprendo, anche grazie all’impegno profuso dalla Regione Veneto: «Nell’esodo da Pola gli istriani hanno portato con sé pure le bare con i propri morti – ha ricordato Ciambetti – e a cura degli ex partigiani anche la salma di Sauro è stata imbarcata sul Toscana per essere infine tumulata nel Sacrario dei Caduti sul Mare al Lido di Venezia, a fornire ulteriore suggello al legame di Venezia con gli italiani dell’Adriatico orientale»

Ha quindi preso la parola per il Comune di Trieste l’Assessore Massimo Tognolli, ma numerosi erano i consiglieri comunali presenti, mentre per la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia sono intervenuti  l’Assessore Fabio Scoccimarro in rappresentanza della Giunta ed il consigliere Claudio Giacomelli per il Consiglio. Tra le autorità presenti anche il Prefetto, il Commissario del Governo e l’On. Nicole Matteoni.

Le rappresentanze delle associazioni patriottiche, combattentistiche, d’arma e degli esuli intervenute hanno quindi raggiunto l’area antistante la Stazione Marittima, ove dal 1966 si trova il monumento dedicato a Sauro. Causa la presenza di due navi da crociera la deposizione della corona d’alloro è stata effettuata da una ristretta delegazione, ma anche nel 2023 è stato reso omaggio al monumento dedicato al “figlio dell’Istria, eroe d’Italia”.

Mariella Zorzet (Fameja Capodistriana) e Renzo Codarin (Anvgd Trieste)

Contemporaneamente, nelle acque del Tirreno ha ricordato Nazario Sauro anche l’imbarcazione Klizia, che sta effettuando il viaggio/evento Ritorno alla Terra dei Padri che intende ricongiungere la comunità giuliano-dalmata esule in Sardegna con le proprie terre d’origine.

Navigando al largo della Toscana meridionale, l’equipaggio ha gettato in mare un mazzo di fiori avvolto in un nastro Tricolore per ricordare l’illustre patriota istriano.

Lorenzo Salimbeni

 

Il Piccolo – 11/08/2023
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