“Senza Patria” racconta una pagina dell’esodo istriano

Con brevi episodi e con la costante presenza delle mie giovanissime nipoti, che mi accompagnano nel racconto, inizio l’esposizione della mia infanzia in un villaggio dei dintorni di Pola, città dell’Istria meridionale.

Nel 1957 all’età di dieci anni, assieme ai genitori partii per l’Italia e sino a tale data espongo la difficoltà di sopravvivenza della mia famiglia di contadini menzionando i nonni (nati come cittadini austroungarici), i miei genitori (nati come cittadini italiani) e ovviamente me e mio fratello ‘allevati’ come giovani pionieri di Josip Broz Tito.

Dedico numerose pagine (secondo la percezione di un adolescente) alla vita nei Campi Profughi di Laterina (Arezzo) e di Tortona (Alessandria) per continuare con alcune difficoltà incontrate a Bergamo, città che tutt’ora mi ospita.

In questa seconda parte (con concetti maturati) descrivo soprattutto i miei studi, il periodo del mio servizio militare con l’iniziale incertezza su quale potesse essere la mia ‘patria’ e, alla fine, gli ostacoli incontrati per lo svolgimento della mia professione di pubblicitario.

Diversi capitoli finali sono dedicati all’amore per la mia casa natale e per gli amici lasciati in Istria e, non da ultimo, l’analisi della storia istriana nel secondo conflitto mondiale e sino al dopoguerra con inserimenti delle vicissitudini di mio padre (rivoltatesi di conseguenza su tutta la famiglia) che da ex soldato italiano e con idee politiche diverse da quelle comuniste di Tito si trovò ad affrontare in quegli anni.

Dino Radolovich
Seriate (Bergamo)

Dino Radolovich, Senza Patria, Helios Edizioni, Bedonia (PR) 2021.

Il libro può essere ordinato in libreria oppure acquistato, sia in formato cartaceo, sia elettronico, sul sito dell’editore:
http://lnx.catalogolibri.heliosedizioni.it/prodotto/senza-patria-dino-radolovich/

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