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Serbia: neo ministro il medico di Mladic (Il Piccolo 10 mar)

di Stefano Giantin

BELGRADO Problemi in vista per il nuovo governo serbo. A pochi giorni dal rimpasto e in vista del voto di fiducia, un curriculum eccellente – con qualche macchia dal passato – rischia di far traballare l'esecutivo. È quello di Zoran Stankovic, medico militare, generale in pensione, già capo-patologo dell'esercito federale jugoslavo durante la guerra in Bosnia ed ex ministro della Difesa dal 2005 al 2007. Ma anche sospettato di essere stato il dottore personale di Ratko Mladic e amico del ricercato per genocidio. Tra il 1992 e il 1995, scrive la stampa serba, Stankovic era stato più volte visto a fianco di Mladic in Bosnia. Nel 1994 era stato lui a eseguire l'autopsia sulla figlia suicida del generale. «Ci sono prove evidenti che Mladic avesse più volte visitato l'accademia medica militare di Belgrado quando Stankovic ne era direttore», racconta Florence Hartmann, ex portavoce del Tribunale penale per la ex Jugoslavia. «Non si può attaccare Stankovic perché è stato il medico di Mladic. Avvocati e medici devono fornire i loro servizi a tutti.

Ma ci sono seri indizi che Stankovic lo curasse quando questi era già latitante e che non abbia voluto denunciarlo alle autorità», conferma Jelena Milic, direttrice del Centro per gli studi euro-atlantici di Belgrado. Stankovic è stato anche ministro della Difesa durante il governo Kostunica. Un periodo in cui molti generali «offrivano supporto logistico alla latitanza di Mladic. Stankovic ha delle responsabilità politiche per il mancato arresto». L'analista politico Milan Nikolic invece minimizza: «La faccenda è gonfiata, le relazioni di Stankovic con la famiglia Mladic, che non è indagata, non sono rilevanti». Il vero problema è che il futuro ministro «non è abbastanza qualificato. Non ha mai avuto a che fare con la complessità del sistema sanitario serbo ed è stato direttore dell'ospedale militare di Belgrado senza mai dimostrare qualità manageriali di rilievo». Potrebbe trattarsi di una bomba orologeria per il nuovo governo piazzata dal partito G17 Plus di Mladjan Dinkic, l'ex ministro dell'economia «dimissionato» dal governo, fautore della candidatura di Stankovic. «Forse è una sorta di vendetta contro il partito democratico di Tadic», suggerisce Nikolic. Vendetta o errore politico, «avere come ministro qualcuno che dice di essere stato amico di Mladic rimane un messaggio pericoloso: immaginatevi come possono sentirsi le vittime di Srebrenica», accusa Milic. In un momento in cui i Balcani cercano la riconciliazione, un'osservazione più che condivisibile.

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