“Come vorrei essere un albero che sa dove nasce e dove morirà”. Versi struggenti e malinconici con cui Sergio Endrigo, nella sua “1947” racconta di quando, insieme a migliaia di altri italiani, è stato costretto, nell’anno che dà il titolo alla canzone, ad abbandonare Pola. Era istriano Sergio, e quando lasciò la sua terra natale insieme alla mamma, aveva quattordici anni. “Da quella volta non l’ho rivista più. Cosa sarà della mia città? Ho visto il mondo – canta ancora Endrigo – e mi domando se sarei lo stesso se fossi ancora là”.
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